Forse pochi ambiti della vita umana sono in grado di coinvolgere le nostre emozioni come quello relativo ai rapporti personali, con particolare riferimento ai rapporti di coppia. Da un buon rapporto di coppia deriva spesso buona parte della felicità vissuta dalle persone in generale. L’uomo, per sua natura, ha bisogno di relazioni. Costruire una buona relazione con una controparte affettiva è senza dubbio uno dei più importanti obiettivi della vita di moltissime persone.
Si comprenderà dunque perché un numero enorme di richieste di sostegno psicologico derivino proprio da qualche forma di problematica di tipo relazionale. Quando la coppia non funziona, quando i partner affrontano un momento di crisi, ma anche quando una persona è costretta dalle circostanze della vita a sperimentare per lunghi periodi la mancanza di un partner, il vissuto emotivo personale ne risente in maniera senza dubbio molto pervasiva.
Quando i rapporti di coppia non funzionano o nascono in maniera instabile o problematica, o sono causa di dolore e frustrazione perchè rimangono solamente un desiderio non corrisposto, il vissuto emozionale che ne deriva può avere ripercussioni notevoli sul benessere psicologico e la serenità di una persona.
Rapporti di coppia e richiesta di sostegno psicologico
Quali sono le richieste che lo psicologo più frequentemente riceve da persone che attraversano un momento di difficoltà esistenziale a causa di un problema legato alla sfera delle relazioni personali?
Data l’estrema eterogeneità sia delle problematiche che dei vissuti soggettivi, anche le richieste di consulenza e sostegno psicologico in ambito relazionale possono essere molto diversificate. Vediamo alcuni aspetti delle richieste che normalmente ricevo e della possibile evoluzione del lavoro psicologico che è possibile progettare in questi casi.
1. Trovare Fiducia in Sé Stessi
Spesso ricevo richieste di questo tipo da persone che soffrono a causa dell’esperienza del rifiuto da parte del partner tanto desiderato. Molte dinamiche relazionali, sia quando sono vissute positivamente che quando creano instabilità o dolore, possono riattivare pattern di attaccamento riconducibili alle modalità con cui le nostre necessità di sicurezza affettiva hanno trovato risposta nel corso del nostro sviluppo.
La ferita del rifiuto può dunque far emergere una sensazione di abbandono o di perdita. Per altre persone può invece “semplicemente” ferire più che altro l’orgoglio, scatenando più risentimento che dolore. Ciascuno di noi reagisce a questo tipo di vissuto con grande soggettività.
La persona che sperimenta la ferita del rifiuto o la prolungata assenza di un partner può vedere minata alla base la fiducia in sé stessa. La convinzione di non piacere, o di non avere nulla di desiderabile agli occhi di un potenziale partner può essere vissuta con grande disagio psicologico, che può spingersi fino a qualche tipo di forma depressiva.
Il lavoro psicologico che cerco di realizzare con la persona in questo caso è dunque prima di tutto mirato ad individuare nel suo cuore la sua bellezza nascosta. Molte persone sembrano incredibilmente non esserne consapevoli, persino quelle che appaiono come più sensibili.
Forse non siamo esteticamente conformi ai “canoni” correnti con cui le persone sono valutate nel loro aspetto fisico. Forse non siamo “brillanti” ed “estroversi” come molti pensano si debba essere per poter piacere. Ma senza dubbio, magari celato nel profondo di noi stessi, c’è un nucleo di bellezza che deve essere conosciuto e portato a manifestazione.
Non c’è nulla di potenzialmente più piacevole di una persona che vive in sé stessa la consapevolezza di quello che ha nel cuore, e che lo offre liberamente a coloro con cui si relaziona. Autostima e fiducia in sé stessi possono dunque costituire un valido aiuto per poter iniziare rapporti di coppia stabili ed appaganti.
2. Regolazione delle Emozioni
In alcuni rapporti di coppia, soprattutto nelle fasi iniziali caratterizzate ancora da una certa incertezza sul futuro della relazione, “tenere a bada” le emozioni e la tendenza all’ansietà può non essere semplice. Ciò dipende naturalmente per lo più dalle caratteristiche dei propri tratti di personalità, oltre che dall’espressione dei “pattern di attaccamento” personali. Può senza dubbio anche dipendere dalle caratteristiche di personalità del partner con cui ci si relaziona, perché con alcune persone, più che con altre, determinati nostri aspetti emozionali emergono oppure rimangono silenti.
A volte, il confronto con uno psicologo può aiutare a trovare più rapidamente un equilibrio in situazioni di questo tipo, soprattutto quando non vi sono aspetti della personalità che richiedono un più paziente lavoro di ristrutturazione.
Una maggiore consapevolezza delle proprie dinamiche affettive e dei relativi aspetti inconsci che vengono innescati in un rapporto di coppia, può consentire una maggiore libertà espressiva rispetto alle emozioni e ai sentimenti coinvolti.
Quando ci sentiamo in difficoltà nel comprendere il nostro vissuto emozionale in relazione al rapporto con un partner, o quando, pur avendo piena consapevolezza razionale di quali sarebbero le giuste mosse da compiere, ci sentiamo comunque in difficoltà nell’esprimere la vastità delle emozioni coinvolte, un colloquio psicologico potrebbe aiutare a chiarire alcuni dubbi. In particolare, sarà possibile valutare assieme se si tratta semplicemente di normali timori che si superano con il tempo, o se è consigliabile qualche approfondimento al fine di stabilire l’opportunità di intraprendere un percorso di sostegno.
Per tutti gli aspetti legati al sostegno psicologico nell’ambito delle relazioni personali, è opportuno precisare che mi occupo esclusivamente di colloqui individuali, e non di interventi sulla coppia. Il percorso psicologico che la persona intraprende con me può riguardare il vissuto personale rispetto alla situazione di coppia, ma coinvolge normalmente anche tutti gli altri ambiti della propria vita.
3. Quando non sembra proprio esserci speranza
Nell’ambito della consulenza e del sostegno psicologico rivolto a situazioni relazionali e di coppia, la gestione delle emozioni che emergono da un aspetto estremamente delicato come questo merita senza dubbio grande attenzione e dedizione professionale. Tra le situazioni esistenziali in grado di generare un grande dolore nel cuore di una persona, l’assenza di un amore e la conseguente solitudine che ne deriva è senza dubbio tra le più amare.
Come abbiamo visto, lo psicologo può aiutare in molti modi la persona desiderosa di migliorare sé stessa e il proprio modo di relazionarsi, sia all’interno della coppia che con il partner potenziale. A volte però al “problema” del dolore per l’indisponibilità di una persona sembra proprio non esserci una “soluzione” che, almeno nel breve periodo, possa alla fine condurre all’appagamento del proprio desiderio.
In situazioni di questo tipo, il lavoro psicologico da svolgere è senza dubbio più complesso. Come già menzionato in alcune pagine di questo sito, quando un problema sembra proprio non avere soluzione, può comunque essere superato. Così almeno si esprimeva Carl Gustav Jung in relazione ai “grandi problemi della vita“.
Che cosa significa “superare il problema” nel caso di un dolore dovuto ad una situazione relazionale irrealizzabile? Significa sostanzialmente imparare prima di tutto ad accettare che non sempre la vita ci può offrire quello che tanto desideriamo. Ma soprattutto possiamo imparare a valorizzare molti altri aspetti della nostra vita che invece abbiamo a lungo ignorato, proprio a causa del permanere della nostra attenzione sul sentimento della mancanza di amore. Possiamo scoprire mondi di Profondità e Significato rispetto ai quali, fino a quel punto della nostra vita, non avevamo probabilmente alcuna consapevolezza.
Possiamo renderci conto, soprattutto se non siamo più giovanissimi, che talvolta sono proprio le esperienze più dolorose della nostra vita quelle da cui possiamo trarre gli insegnamenti più elevati. Se davvero vi è in noi una totalità più ampia rispetto a ciò che la nostra consapevolezza cosciente può sperimentare, allora anche esperienze così dolorose possono costituire le tappe più importanti di quel percorso che conduce all’espansione della totalità dell’Essere che Jung ha definito “Processo di Individuazione“.
In sostanza, un percorso psicologico deve innanzitutto essere pianificato per offrire alla persona il miglior potenziamento possibile delle proprie risorse individuali e la più ampia consapevolezza possibile relativamente ai propri meccanismi affettivo-relazionali. E questo al fine di poter vivere le situazioni di coppia nel modo più gioioso possibile, oppure di poter raggiungere quel grado di sicurezza in sé stessi sufficientemente robusto da permettere alla persona di aprirsi con fiducia alla possibilità di relazionarsi con nuovi partner.
A volte però, come ad esempio di fronte alla persistenza di un rifiuto, un lavoro finalizzato a migliorare le proprie potenzialità potrebbe non essere sufficiente. E’ possibile in questi casi che l’individuo stesso desideri trarre dal dolore che sta vivendo un’opportunità di trasformazione interiore profonda, rielaborando ed attribuendo un senso più nobile al suo disagio esistenziale.
Rapporti di Coppia e Sostegno Psicologico con l’Esperienza Immaginativa
Per tutte le modalità di consulenza e sostegno psicologico nell’ambito dei rapporti di coppia e delle relazioni affettive in generale, mi avvalgo per lo più del metodo dell’Esperienza Immaginativa.
Ho avuto modo di apprezzare sia la sua delicatezza nello sfiorare tematiche così profonde nell’intimità emotiva delle persone, sia la sua efficacia nel portare alla luce quei contenuti del cuore che, una volta “liberati” sono in grado di arricchire la nostra vita di una pienezza difficilmente immaginabile nel momento in cui stiamo soffrendo.