Aumentare la felicità quotidiana

Alcuni suggerimenti per aumentare la felicità nella nostra vita quotidiana, ricordando sempre che la vera gioia dell'anima andrebbe sempre preferita all'effimerità della felicità.

“Love the life you live. Live the life you love”… Inizia con queste parole di Bob Marley l’articolo intitolato “6 Ways to Feel a Little Happier Each Day” disponibile sulla rivista Psych Central, in cui vengono offerti alcuni suggerimenti per aumentare la felicità nella nostra vita quotidiana.

Certo, queste sei indicazioni possono sembrare delle banalità, delle informazioni divenute semplicemente ormai ridondanti in rete. Ma senza dubbio possono ancora esserci utili, se non altro nel momento in cui tendiamo erroneamente a credere che la felicità possa derivare solamente dalla presenza nella nostra vita di circostanze favorevoli.

Ecco dunque i suggerimenti riportati nell’articolo appena citato, a cui mi sono permesso di aggiungere alcune osservazioni conclusive, basate sulla mia esperienza personale e professionale.

1. Mantenere un atteggiamento positivo

I momenti difficili non possono mancare nella nostra vita. A fare la differenza, quando ci si pone l’obiettivo di aumentare la felicità che colora la nostra quotidianità, è però il particolare atteggiamento che scegliamo di assumere di fronte ai momenti più impegnativi. Credo che nessuno possa essere in disaccordo di fronte all’affermazione che il vero valore di una persona lo si riconosce proprio dal modo in cui affronta le crisi esistenziali che la vita gli propone.

Almeno una parte degli effetti che le difficoltà, grandi o piccole, possono avere sul nostro umore deriva senza dubbio dall’atteggiamento che scegliamo di mantenere in queste circostanze. E’ dunque di fondamentale importanza che questo atteggiamento sia il più possibile orientato alla fiducia nel fatto che anche le più oscure notti dell’anima hanno un termine e che, soprattutto, possono lasciare qualche dono prezioso in termini di consapevolezza e resilienza.

2. Focalizzarsi sul presente, non sul passato

Quanto tempo dedichiamo, nella nostra quotidianità, a rimuginare su qualcosa del passato che non siamo ancora in grado di lasciar andare? Il passato non può essere modificato. Possiamo solo modificare il nostro atteggiamento nei confronti di ciò che nei nostri ricordi è ormai presente sotto forma di dato di fatto immodificabile.

Scegliere di vivere la vita per come si presenta nel momento presente, significa aprirsi alla concreta speranza di poter aumentare la felicità. Apprendere dagli errori del passato è cosa saggia, ma ciò non richiede certamente di pensare ad essi con rammarico, senso di colpa o biasimo. Mantenersi focalizzati sul presente consente dunque di assaporare la vita per tutto ciò che ci sta offrendo ora e per ciò che ha in serbo per noi nel futuro. E questo atteggiamento non può che migliorare lo stato d’animo con cui affrontiamo la quotidianità.

3. Amarsi incondizionatamente

In una società sempre più narcisisticamente orientata, molto probabilmente questo terzo suggerimento è quello che si presta al più elevato numero di fraintendimenti. Esso intende semplicemente affermare che per accrescere la propria felicità quotidiana è necessario accettarsi per ciò che concretamente si è.

Amare sé stessi incondizionatamente significa, in altri termini, semplicemente osservare la propria vita in un’ottica di consapevolezza, piuttosto che di autocritica. Significa spegnere quella fastidiosa tendenza interiore all’autocritica, imparando ad osservarsi con onestà e consapevolezza.

4. Imparare ad accettare i cambiamenti

A volte tendiamo a rinviare le decisioni relative ai cambiamenti solo perchè vorremmo essere certi di fare davvero la scelta giusta. Ma che cosa, concretamente, ce lo potrebbe garantire? Non è raro ritrovarsi a vivere un momento di difficoltà quando realizziamo che la nostra vita è cambiata, e non nel modo in cui avremmo desiderato.

Ma possiamo davvero pensare che la nostra vita non cambierà mai? Possiamo davvero credere che non ci troveremo mai a dover affrontare situazioni impreviste e in grado di mettere in crisi i nostri piani?

Dobbiamo accettare la realtà dei fatti e renderci realisticamente conto che non vi è nulla di garantito nella nostra vita. La cosa migliore che possiamo fare non è certamente sperare di metterci al riparo dai cambiamenti. Ma se riusciamo ad assumere il giusto atteggiamento, se riusciamo ad amare la vita così come si presenta, momento per momento, allora abbiamo molte più probabilità di aumentare il livello di felicità che siamo in grado di generare autonomamente.

Ancora una volta, la felicità più autentica non è figlia delle circostanze. E’ piuttosto il raro frutto di un atteggiamento interiore luminoso e consapevole.

5. Fare una passeggiata

Sembrerà senza dubbio il suggerimento più banale di tutti. Ma credo non sia necessario dover ribadire quale possa essere il potere rigenerante di una passeggiata in mezzo alla natura sul tono del nostro umore.

6. Assumere quotidianamente un atteggiamento di gratitudine

Quante volte tendiamo a sentirci infelici, delusi o rattristati nella nostra vita perchè sentiamo mancarci qualcosa che riteniamo importante? Ci siamo però mai soffermati ad osservare quante sono le cose che arricchiscono la nostra esistenza e che tendiamo a dare per scontate?

Il suggerimento offerto dall’articolo citato è proprio quello di imparare a riflettere su questo aspetto con un atteggiamento di gratitudine. Essere grati alla vita per tutto ciò che possediamo, in termini di beni, opportunità, sentimenti, amicizie, qualità personali, ecc., è un passo importante per imparare ad amare prima di tutto la vita così come ci è data.

Ambire al miglioramento e ad una continua crescita è lecito e, almeno in alcuni casi, addirittura doveroso, ma saper partire sempre da un sano atteggiamento di gratitudine anche verso la situazione attuale, predispone senza dubbio ad un aumento di felicità nella nostra quotidianità.

Felicità o Gioia?

Nel quotidiano lavoro psicologico con le persone, mi trovo inevitabilmente ad ascoltare storie di sofferenza e di perdita di fiducia verso la possibilità di ritrovare uno spiraglio di felicità nella propria vita. Talvolta le circostanze sono così dolorose che risulta effettivamente difficile pensare che si possano risolvere grazie a qualche favorevole cambiamento nella vita della persona.

E come poeticamente afferma Dante nelle primissime strofe del suo grande Poema, in casi come questi “…convien tenere altro viaggio“. Occorre, in altri termini, accompagnare la persona lungo una strada più difficile. Occorre incamminarsi assieme lungo quel sentiero al termine del quale può emergere nel suo cuore la consapevolezza di ciò che è la Felicità perduta, e di ciò che può però essere una Gioia ritrovata.

Come afferma Rainer Maria Rilke, riportato in un meraviglioso testo di Eugenio Borgna (1), “la felicità irrompe sugli uomini, la felicità è destino; la gioia gli uomini la fanno fiorire dentro di sé, la gioia è semplicemente una buona stagione sopra il cuore; la gioia è la cosa massima che gli uomini abbiano in loro potere.

E di altrettanta profondità sono anche le parole con cui Borgna completa questa riflessione: “[…] la felicità, e la infelicità, sono emozioni incarnate nella storia della nostra vita, e abitualmente si associano ai linguaggi espressivi del corpo: del corpo vivente. La gioia si nasconde, acquatica e invisibile, nella nostra anima; e la felicità ha in sé le stigmate della terrestrità: come la infelicità”.

Grande è la fortuna dello Psicologo quando ha il privilegio di assistere ad un tale fiorire di gioia entro l’anima del suo Paziente. Si tratta probabilmente di uno dei cambiamenti più produttivi di bellezza e consapevolezza nella coscienza della persona. Se non si può avere la felicità, la gioia è sempre disponibile.

La gioia è un sentimento indipendente dalle circostanze, è la stupenda condizione di chi ha saputo trarre i più profondi insegnamenti dalla vita. E’ la pace interiore di chi è riuscito a trasmutare le esperienze più difficili, dando un senso esistenziale al dolore e trovando, forse per la prima volta nella propria vita, un fine ultimo a questa grande avventura.

Mi sono dunque permesso di concludere con questa riflessione perchè amo spesso ribadire che non dobbiamo necessariamente perseguire la felicità nella nostra vita. A volte vi sono circostanze che rendono davvero difficile questa possibilità.

Ma la nostra natura di esseri umani intelligenti e autocoscienti ci consente di ambire ad una condizione molto più stabile e luminosa. Abbiamo la possibilità di esprimere con grande consapevolezza l’anelito ad una condizione che deriva dalla straordinaria capacità umana di dare un senso anche alle esperienze più buie, vedendo in esse l’opportunità di svelare le proprie più nobili ed inattese qualità.

Note:
(1) – Eugenio Borgna, 2010, La solitudine dell’Anima, Feltrinelli

_________________________________

Alcuni articoli sul tema della Felicità che puoi trovare in questo sito:

Condividi:

Richiedi un primo colloquio conoscitivo gratuito​

Se hai piacere di parlarmi di una situazione personale che ti sta a cuore, puoi contattarmi per fissare un primo colloquio e poter fare assieme una prima valutazione

Altri articoli del Blog

2 commenti su “Aumentare la felicità quotidiana”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto