Crisi psicologica e reinterpretazione dell’Esistenza
Abbiamo già parlato di crisi psicologica, nel contesto del disagio esistenziale e della libertà personale. Lo scopo di questo scritto è di ritornare su questo complesso argomento offrendo qualche ulteriore spunto di riflessione, secondo il punto di vista psicologico-spirituale che permea tutti i lavori di questo sito.
Tutti noi abbiamo probabilmente chiaro che cosa sia un momento di crisi psicologica, e del disagio che esso introduce nell’esperienza della quotidianità. Forse però non ci aspetteremmo che alcune delle nostre migliori qualità potenziali potrebbero scaturire proprio da questo momento di difficoltà. Spesso la crisi psicologica è considerata come una “interferenza” nel normale flusso della vita, a cui è necessario porre rimedio al più presto. La cessazione del disagio e il ritorno alle condizioni esistenziali antecedenti alla crisi medesima sono infatti gli unici obiettivi che tendenzialmente ci si pone in una simile condizione.
Per quanto possa essere lodevole e condivisibile questo obiettivo (la risoluzione della sofferenza e la cessazione del dolore devono in ogni caso sempre essere lo scopo primario di un intervento psicologico), vi sono casi in cui un ritorno alle condizioni pre-crisi non è oggettivamente possibile. Ed è prevalentemente a questa seconda condizione che ci riferiamo in questo scritto con il termine “crisi psicologica”.
Quando Jung affermava che i grandi problemi della vita non possono essere risolti, ma solo superati, probabilmente si riferiva a quelle situazioni di crisi che richiedono una profonda ristrutturazione del proprio modo di guardare alla vita. Una ristrutturazione del proprio pensare e sentire, del proprio emozionarsi e agire, che consenta una reinterpretazione della propria intera esistenza, alla luce di una consapevolezza più elevata e luminosa.
Il dolore è lo spezzarsi del guscio che racchiude la vostra conoscenza.
Come il nocciolo del frutto deve spezzarsi affinché il suo cuore possa esporsi al sole, così voi dovete conoscere il dolore…Khalil Gibran
L’evoluzione interiore offerta dalla crisi psicologico-spirituale
Ciascuno entra in crisi secondo modalità del tutto soggettive. Ed altrettanto soggettive sono le opportunità di evoluzione offerte da ogni specifica situazione. Esse dipendono dallo spessore interiore di chi affronta la situazione. Una autentica crisi di valori non è evitabile nella vita di persone con un potenziale interiore latente e non ancora manifestato. Quest’ultimo, infatti, rischierebbe di non emergere senza qualche momento di discontinuità (o di conflittualità) con il proprio abituale stato di consapevolezza.
Quando “qualcosa” in noi preme per differenziarsi da uno stato di inconsapevolezza, l’inevitabilità di una crisi psicologica di tipo esistenziale è praticamente certa. Magari fino a quel momento la nostra vita procede con equilibrio, successo e soddisfazione. Ma poi qualcosa cambia e la percezione della nostra realtà non è più la medesima. E non sarebbe saggio evitare la crisi, per quanto possa sembrare paradossale. La tanto desiderata prevedibilità della vita umana è, ahimè, spesso contraria al nostro bisogno di individuazione. E in misura ancora più forte, è contraria all’apparire in noi della pienezza del nostro Sé superiore.
Quando la crisi psicologica è autentica, la vita sembra porci di fronte ad un bivio. Possiamo solo scegliere quale delle due nuove vie possiamo percorrere, ma non abbiamo più il privilegio di poter ripercorrere quella vecchia. E non ci è nemmeno concesso il privilegio di poter evitare questa scelta. Prendendo a prestito le parole dell’antico saggio cinese Lao Tzu, di norma una delle due strade porta ad “accendere una lanterna“, l’altra a “maledire l’oscurità“. La scelta è nostra, e nostre sono ovviamente le sue conseguenze.
L’autenticità della Crisi
Non tutte le crisi hanno una natura autenticamente psicologico-spirituale. I momenti di difficoltà fanno per lo più parte della nostra vita, e ovviamente non tutti hanno la funzione di orientare il nostro sguardo verso nuove realtà. Al fine di poter cogliere altri livelli di significato in una crisi psicologica è necessario disporre di adeguate capacità di “insight”. In altre parole, è necessario saper “leggere” la vita utilizzando chiavi di significato sempre più sottili; è necessario riuscire a riflettere su se stessi e, con sincera intelligenza, anche sul senso degli eventi della vita stessa.
La crisi psicologica può presentarsi anche forma di un malessere esistenziale ad intensità crescente, le cui cause possono non emergere con sufficiente chiarezza. Altrettanto spesso essa si accompagna a qualche “life event“, ovvero a qualche situazione difficile che perturba più o meno violentemente il nostro equilibrio. Questi eventi non sono però necessariamente le cause. L’esperienza insegna che essi possono non di rado esserne piuttosto le conseguenze.
Si pensi ad esempio ad una persona che sta attraversando una crisi in concomitanza con la chiusura di una relazione affettiva. La chiusura del rapporto, è la causa o la conseguenza della crisi? Non è mai facile fare questa distinzione, ed è necessaria una grande onestà intellettuale verso se stessi per formulare una risposta. Spesso bisogna in ogni caso attendere pazientemente di vederne gli effetti su qualche successivo momento della nostra vita. Se si tratta di un autentico riorientamento interiore, l’evoluzione della crisi ci indirizzerà verso la ricerca di un più profondo senso delle cose, che ci apparirà ben presto sempre più ampio e colmo di verità.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato.Albert Einstein
Senza Crisi non c’è Vita
E’ senza dubbio un’affermazione piuttosto forte, ma all’occhio chi ne ha superate più di una, la crisi psicologica non assume la veste di un banale problema da risolvere. E nemmeno quella di una difficoltà da affrontare al fine di ritornare allo stato antecedente la crisi. La crisi autenticamente psicologico-spirituale è “semplicemente” una necessità vitale. E’ la manifestazione esteriore di un processo di metamorfosi interiore. Come il bruco che per diventare farfalla ed essere poi restituito al mondo in tutto lo splendore dei suoi nuovi colori, deve prima interrompere il contatto con il mondo ed andare incontro ad una profonda trasformazione.
La crisi psicologica spaventa, perchè quando si innesca ci sentiamo abbandonati a noi stessi. Ci sentiamo completamente disorientati. Non sappiamo che direzione prenderanno le cose nella nostra vita e non sappiamo se saremo in grado di affrontare certe situazioni che appaiono così impegnative. Possiamo però fare ricorso all’esperienza delle moltitudini di persone che prima di noi hanno attraversato con successo l’angusta via della crisi.
La crisi non offre alcuna garanzia di successo. Non ci assicura in alcun modo che, passata la tempesta, saremo individui migliori. Ma diventare individui migliori senza aver attraversato le desolate lande di una o più crisi psicologiche è piuttosto improbabile. La crisi psicologica è dunque una condizione necessaria ma non sufficiente per divenire pienamente noi stessi, per crescere in autocoscienza e responsabilità verso il mondo.
Il Dono della Crisi Psicologica
Spesso, nel pieno della nostra crisi, vorremmo solamente che qualcosa cambiasse nell’immediato. Vorremmo vedere almeno un tenue chiarore farsi strada tra le pieghe dei nostri tormenti. Ma quando la crisi è autentica, quando il suo fine è quello di far fiorire in noi qualche gemma di consapevolezza interiore, le possibilità che tutto si risolva rapidamente e senza impatti emozionali particolari, sono davvero scarse.
Qualunque processo, dalla metamorfosi del bruco alla nascita di una nuova stella, richiede il completamento di tutte le fasi del ciclo. Anche la nostra coscienza non può “nascere”, o progredire, senza momenti di particolare pienezza ed intensità esistenziale. Tale è infatti la percezione che tendiamo ad avere di situazioni come queste quando, dopo la giusta rielaborazione, siamo in grado di accoglierle nella nostra rinnovata consapevolezza interiore.
Quando una nuova alba inizia a sorgere alla periferia della nostra mente e del nostro cuore, ogni singolo passo sul tortuoso sentiero appena percorso acquista un significato. Ed è allora, solo allora, che la crisi psicologica elargisce il suo Dono. Tutto diviene chiaro e nuovi scenari di possibilità si aprono nella nostra vita. Il lascito più autentico di una profonda crisi di riorientamento psicologico-spirituale è il dono della consapevolezza. Superare una crisi significa divenire maggiormente padroni di se stessi e del proprio destino. Significa avere un’idea più concreta su chi siamo, su quali sono le nostre qualità e sulla strada che dovremmo imboccare nella nostra vita.
Una crisi di Riorientamento Interiore è, a tutti gli effetti, un’opportunità. Questo aspetto può non essere per nulla condivisibile da parte della persona che sta vivendo la crisi nella sua fase crescente o culminante. Ma quanti hanno saputo accogliere con serenità, dignità e meditativo silenzio anche i momenti più difficili, ne conoscono la verità. Costoro conoscono infatti il potere trasformativo e rigenerante di una crisi psicologica. Conoscono gli effetti dello spostamento del focus della consapevolezza dalla finitezza del proprio sé personale verso la realizzazione del Sé Transpersonale, o quantomeno verso il processo che conduce a questo elevato stato di coscienza.