Il sentimento di Umiltà

Di natura ben diversa dall'umiliazione, con cui è spesso confuso, un sentimento di autentica umiltà è la base per un'autentica pienezza di vita
Il sentimento di Umiltà
Il sentimento di Umiltà
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Per rendersi conto di quanto l’adozione di un sano e nobile atteggiamento di umiltà sia un valore ormai dimenticato, è sufficiente dare un’occhiata alla definizione che viene dato a questo termine nel Dizionario Garzanti di Psicologia:

atteggiamento di modestia dettato dalla consapevolezza dei propri limiti. Da un punto di vista psicologico, quando non è semplice rifiuto della vanità e della presunzione, l’umiltà può essere un indizio di sottovalutazione di sé con conseguente sottomissione agli altri, o un mascheramento di fantasie di superiorità”.

In qualche modo, l’umiltà tende purtroppo oggi ad essere intesa più che altro come umiliazione. L’ “atlante delle emozioni umane” (1) ne è un triste esempio, che riporta testualmente:

“UMILTA’ : Si veda alla voce: UMILIAZIONE (è molto più importante).”

Esiste fortunatamente anche qualche contributo interessante alla comprensione di questa particolare emozione, come ad esempio un testo dello psicoterapeuta Piero Ferrucci(2).

“Essere umili con i superiori è un dovere. Con i colleghi è una cortesia. Con i subordinati è nobiltà.”

Benjamin Franklin

Ferrucci invita innanzitutto ad immaginare un individuo senza alcuna consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. Egli tenderà probabilmente a pensare di essere chissà chi, tenderà a coltivare sogni di grandiosità, potenza ed ammirazione, per talenti che molto probabilmente non possiede. Individui con tali caratteristiche certamente non mancano nella nostra sempre più ego-riferita società moderna.

Si tende spesso a sottovalutare l’importanza di conoscere i propri limiti e i propri punti deboli. Una maggiore consapevolezza di sé offre migliori opportunità di saper spezzare le tante illusioni in cui rischiamo di rimanere intrappolati. L’umiltà, secondo Ferrucci, sarebbe dunque la capacità di “accettare le lezioni della vita e farne tesoro”. L’umiltà, da questo punto di vista, sarebbe una grande forza.

L’umiltà è un sentimento legato alla capacità di apprendere e di rinnovarsi. La conoscenza dei propri limiti è la condizione ideale per riuscire a ricominciare sempre da capo, quando vi è la necessità di farlo. Un atteggiamento di apertura verso la vita ci può consentire di apprezzare le idee, i valori e le conoscenze delle altre persone, senza il timore di veder sminuita la percezione del valore che attribuiamo a noi stessi.

Dobbiamo però avere il coraggio di ascoltare e di porci in una condizione di apertura verso le persone con cui veniamo a contatto, in tutti i contesti in cui la vita ci offre la possibilità di esprimerci. Un autentico sentimento di umiltà ci consente di vivere, afferma ancora Ferrucci, senza la necessità di dover apparire diversi da ciò che siamo. L’immagine che abbiamo di noi stessi e la “sostanza” vengono a coincidere.

L’umiltà, in sostanza, “ci mette nella condizione di imparare. Ci fa ritrovare il gusto delle cose semplici, e quando si è semplici si è anche genuini. Ci aiuta ad accontentarci di ciò che la vita ci da. Ci fa toccare con mano la realtà così com’è. Bando ai sogni, alle fantasie e alle illusioni. Sono uno fra i molti, sono mortale e limitato, sono un essere umano fra esseri umani. Non devo dimostrare di essere migliore di nessuno. […] L’umiltà è trovare il nostro posto sotto le stelle.”


NOTE BIBLIOGRAFICHE
(1) – Tiffany Watt Smith, 2017, Atlante delle Emozioni Umane, UTET
(2) – Piero Ferrucci, 2004, La Forza della Gentilezza, Mondadori

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