Esperienza Immaginativa – “Un suono di campane lontano”

Esperienza Immaginativa - Un suono di campane lontano
Esperienza Immaginativa – Un suono di campane lontano
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Esempio n.1 di Esperienza Immaginativa

Il metodo dell’Esperienza Immaginativa è già stato introdotto in alcune specifiche pagine di questo sito. Qualche ulteriore dettaglio è riportato anche in un apposito video, che le persone che mostrano curiosità verso questo metodo possono eventualmente visionare.

Spesso si afferma che un esempio vale però più di mille parole. E per questo motivo avrei quindi piacere di offrire ai lettori qualche esempio pratico, tratto da situazioni terapeutiche reali. Ecco di seguito il primo.

Stimolo immaginativo: “Un suono di campane lontano”

Sono in montagna… è una bella giornata, cielo azzurro intenso, l’aria è fresca… c’è solo qualche piccola nuvola… respiro a pieni polmoni.
Sono al balcone della mia casa, in cui mi sono trasferito da poco, nella valle… è una casa semplice. Mi sono svegliato da poco, perchè è sabato o domenica… e sento in lontananza le campane, che suonano a festa… ne sento l’eco. Immagino il sacrestano che tira le corde all’interno del campanile… Mi chiedo se stiano suonando per la messa, o per una festa, un matrimonio, ecc.
Allora mi metto le scarpe e a piedi mi incammino.
La strada è lastricata di pietre… arrivo alla piazza. Sulla sinistra c’è la stradina che sale alla chiesa, e vedo la gente che si incammina. Sono tutte persone cordiali, cammino assieme a loro e sento le campane sempre più forti. Mi guardano un po’ strano, ma non in modo scortese…
Avvicinandosi, si notano striscioni e abbellimenti.
E’ un matrimonio… appena celebrato. Vedo gli sposi sul sagrato… sono due persone del posto. Sono vestite in maniera molto semplice… elegante, ma semplice… uno stile adatto alla montagna. Lui non ha un frac o una giacca, ma un abito semplice da montagna. Anche lei, un vestito bianco da sposa, molto sobrio.
Si vede davvero che si vogliono bene… si guardano, si sorridono e si baciano.
Tutti i paesani festeggiano… vedo come se ci fossero coriandoli, o strisce di carta… danno un’idea di festa… si vede che sono innamorati.
Salutano il parroco, scambiando con lui qualche parola… partono… ma si bloccano subito. La vecchia Cinquecento degli anni Sessanta non è facile da guidare. Mi trovo a sorridere nel vedere quanto stanno stretti dentro quell’auto… mi fanno una grande tenerezza.
Scendono per la stradina… andranno a festeggiare. La gente se ne va felice, nessuno ha invidia.
[che emozione provi?]
Provo felicità… per tutto… perchè sono in montagna, per l’aria fresca, perchè sento la gente felice attorno e partecipo alla felicità… sono contento di essermi trasferito lì…
La chiesa si chiude… rimango solo… vedo che dalla piazzetta sale un sentiero. Va in direzione di un prato, e comincio a percorrerlo.
Dopo un po’, mi giro e vedo il paese dall’altro… e la valle … la mia casa è lontana, e mi sento bene…

Attribuzione di significato all’immaginario

Vorrei innanzitutto premettere che non verranno indicati aspetti personali riguardanti la situazione analitica della persona che ha prodotto il presente immaginario. Lo scopo del presente articolo, come già accennato, è solamente quello di esporre qualche dettaglio sul modo in cui la tecnica dell’Esperienza Immaginativa può funzionare e i benefici che può offrire.

L’immagine del matrimonio ha senza dubbio a che fare con aspetti personali, ma si tratta anche di un simbolo fortemente condensato, rispetto al quale prenderemo in considerazione solamente l’aspetto che risulterà più interessante per un approfondimento sul metodo.

Il particolare stimolo immaginativo proposto al soggetto aveva l’intenzione di favorire l’ascolto interiore e l’attenzione verso gli aspetti più sottili della sua natura, non sempre opportunamente valorizzati quali importanti strumenti relazionali a sua disposizione.

“Non è sempre necessario che il vero s’incarni;
è già abbastanza che aleggi intorno in spirito e crei consenso, che ondeggi nell’aria serio e gentile come un suono di campane”

Johann Wolfgang Goethe

Che cosa riferisce la persona su questa sua Esperienza Immaginativa

Afferma innanzitutto di essere colpita dal fatto di aver iniziato una nuova vita, indicata dal trasferimento in montagna e da tutto ciò che ne consegue. E questo, simbolicamente, è già di per sé un fatto di grande importanza terapeutica.

Il matrimonio viene associato alla riconciliazione in corso con un familiare, ma verosimilmente questa simbologia è più adatta a rappresentare l’unione di due opposte polarità, con uno scopo creativo.

Molto sinteticamente, se volessimo osservare questo aspetto nell’ottica della psicologia analitica Junghiana, l’incontro del “maschile” e del “femminile” possono rappresentare simbolicamente l’unione con l’Anima per l’uomo, o con l’Animus per la donna.

Accenniamo solamente al fatto che la persona, nel corso degli ultimi mesi, si è tenacemente impegnata a ricongiungere entro sé stessa la componente “Anima”, quale simbolo archetipico di aspetti relativi anche alla sfera della sensibilità, dell’affettività, dell’empatia, dell’ascolto e del sincero interesse per gli altri esseri umani.

In questo senso è senza dubbio accettabile il suo punto di vista che l’immaginario possa rappresentare un importante passo avanti nel processo di riconciliazione con il familiare, facendo però attenzione a non sottovalutare la fase del processo che, a monte di tutto questo, ha permesso il passo avanti appena descritto.

Per poterlo meglio evidenziare possiamo fare riferimento a come evolve la narrazione immaginativa. Nel lavoro di commento svolto assieme, la persona ha riferito che il modo in cui l’immaginario si è concluso sarebbe emotivamente associabile al fatto che ora si sente in grado di “poter osservare la propria vita dall’alto”, permettendosi di “essere sereno”.

Questo solitamente rappresenta una tappa molto significativa nel lavoro con l’immaginario. Immagini di questo tipo sono generalmente tipiche della fase definita di “rigenerazione“. In questa fase dell’analisi “appaiono immagini di rinnovamento, di qualcosa di nuovo, qualcosa che nasce, che germoglia, spesso inserito in scenari primaverili […]. La vitalità, il dinamismo caratterizzano lo scenario; il terapeuta è vissuto come compagno di viaggio ma il soggetto è autonomo da lui”. 1

A proposito della figura del terapeuta, è interessante notare come la persona l’abbia individuata all’interno dell’immaginario nella figura del prete. Egli simbolicamente “legittima” l’avvenuta unione, ma appare rappresentato semplicemente come una figura che rimane sullo sfondo. Ed in linea con quanto affermato nel testo di riferimento appena citato, vi è un certo grado di autonomia rispetto ad esso.

Conclusioni

Questo brevissimo esempio ci può aiutare a comprendere come possa essere possibile utilizzare simbologie di tipo archetipico (come il suono delle campane) per evocare in una persona un desiderio di interiorizzazione e di ascolto delle sue profondità interiori.

L’obiettivo, come sempre, è prima di tutto “diagnostico”, nel senso che offre uno sguardo sul modo in cui vengono simbolicamente rappresentate le dinamiche psichiche interiori profonde alla base delle difficoltà e dei conflitti manifestati.

Ma il vantaggio più importante di questo tipo di lavoro sta nel potere trasformativo dell’immaginazione creativa. Nel presente caso, la rappresentazione di un “matrimonio interiore” in un certo senso libera dall’inconscio una potente figura di riconciliazione e integrazione, una tappa fondamentale nel processo di individuazione personale.


NOTE BIBLIOGRAFICHE

1 – Passerini A. (a cura di), 2009, Immaginario: Cura e Creatività – L’Esperienza Imaginativa dal neurone alla psicoterapia, Alpes Italia

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