Le 5 fasi della psicoterapia con l’Esperienza Immaginativa

Le 5 fasi della psicoterapia con l’Esperienza Immaginativa
Le 5 fasi della psicoterapia con l’Esperienza Immaginativa
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In un percorso terapeutico caratterizzato dall’uso dell’Esperienza Immaginativa e che si protrae per un congruo periodo di tempo è generalmente possibile individuare 5 fasi successive. Ciò è di particolare importanza al fine di poter monitorare l’andamento del percorso di analisi o di psicoterapia.

Per i percorsi psicologici brevi, come quelli focalizzati su aspetti mirati o problematiche ben circoscritte, non ha invece molto senso parlare di “fasi”, dal momento che non viene effettuato un lavoro che si occupa dell’intera personalità dell’individuo.

Avere un punto di riferimento nel corso della terapia offre all’analista, e di riflesso anche al paziente, la possibilità di monitorare il progredire del percorso e di poter dare maggior senso e valore a quanto accade all’interno delle sedute.

Questo aspetto aiuta anche a soddisfare una richiesta di rassicurazione che non di rado le persone avanzano all’inizio del percorso, relativa alle tempistiche e ai parametri di riferimento per valutare l’evolvere del lavoro.

Per la descrizione delle 5 fasi faremo riferimento ai più recenti aggiornamenti della tecnica, riportati in uno specifico testo specialistico1. Esse naturalmente non sono da intendersi come rigide e universali. Vi sono molte sfumature e personalizzazioni possibili, ma in linea di massima possono essere un importante punto di riferimento.

1. Disorientamento

Nella primissima fase la persona è disorientata a causa di una rottura rispetto alla propria situazione personale precedente, generalmente caratterizzata da un relativo benessere e da una sensazione di “normalità”.

Sta semplicemente male, soffre, ha sintomi ma non sa comprenderne natura e cause. Non sa come affrontare e risolvere la situazione di crisi in cui si ritrova. In questa fase l’immaginario ha per lo più una funzione esplorativa, volta a far emergere la natura dl problema.

2. Manifestazione

Questa seconda fase potrebbe essere avvertita come un momento di “peggioramento”, in quanto tendono ad affiorare con maggior chiarezza i “fantasmi” con cui la persona si confronta. Nello scenario immaginativo emergono immagini che rappresentano il confronto con i “mostri” interiori, che vengono affrontati o evitati, dando modo alla persona di scoprire gradualmente l’origine di queste dinamiche profonde.

3. Metamorfosi

I nuclei tematici emersi iniziano ora a trasformarsi. Nello scenario immaginativo appaiono meccanismi difensivi meno rigidi ed eccedenti. L’integrazione e la ricostruzione di parti di sé inizia ad apparire con maggiore evidenza.

E’ possibile notare un primo “effetto psicagogico” della terapia, ovvero il trasferimento nel reale di cambiamenti riscontrabili negli scenari immaginativi. Eventuali ricadute sono naturalmente possibili, ma la conoscenza del proprio mondo interiore procede ormai con regolarità.

4. Rigenerazione

Durante la quarta fase iniziano ad apparire le cosiddette “immagini di fine analisi”. Gli scenari immaginativi contengono frequentemente elementi di novità, di rinnovamento, di rinascita (ad esempio scenari primaverili o di festa) spesso caratterizzati da grande dinamismo e positività.

A volte le immagini che caratterizzano l’Esperienza Immaginativa in questa fase rappresentano il raggiungimento di una soglia, o il superamento di un traguardo. Quando il percorso terapeutico si protrae fino a questa fase emergono anche immagini di distacco, di separazione, ma che non rappresentano una perdita, bensì un momento di evoluzione.

E quando ciò accade, può essere colta la disponibilità di entrambi a concludere il percorso, avendone interiorizzato gli aspetti principali.

5. Lucidità creativa

In alcuni casi, per espresso desiderio della persona, l’analisi si protrae fino ad una fase in cui emergono quelle immagini che hanno a che fare con elementi di trascendenza. Questa fase è definita “lucidità creativa” perchè il soggetto mostra una nuova o rinnovata capacità di osservare i propri problemi e di produrre soluzioni creative ma profondamente realistiche.

Come probabilmente traspare dalle pagine di questo sito, l’elemento trascendente gode di una particolare importanza. Immagini luminose, esprimenti particolari stati d’animo particolarmente “ispirati” possono apparire in qualsiasi momento della terapia, ma quelle di fine percorso tendono ad essere maggiormente promettenti.

Esse emergono al termine di un “viaggio personale”, durante il quale i principali conflitti dell’Io sono stati affrontati. Le immagini di trascendenza mostrano allora l’espandersi della consapevolezza interiore e non un prematuro tentativo di sublimare frettolosamente gli impulsi e i conflitti da cui la persona vorrebbe liberarsi al più presto.


NOTE BIBLIOGRAFICHE

1 – Passerini A. (a cura di), 2009, Immaginario: Cura e Creatività – L’Esperienza Imaginativa dal neurone alla psicoterapia, Alpes Italia

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