Uso dei dipinti Espressionisti nelle Terapie Immaginative

Uso dei dipinti Espressionisti nelle Terapie Immaginative
Uso dei dipinti Espressionisti nelle Terapie Immaginative
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Una delle più importanti rivoluzioni apportate dal metodo del Rêve-eveillé dirigé (precursore del metodo dell’Esperienza Immaginativa) all’interno del panorama delle terapie immaginative è la modalità di utilizzo delle immagini mentali.

Nella maggior parte delle tecniche comunemente utilizzate anche ai giorni nostri (come ad esempio nella meditazione) ci si limita in molti casi ad introdurre nella propria sfera psichica un’immagine, e ad osservarne gli effetti prodotti.

Molte tecniche prevedono infatti di mantenere nella propria coscienza il più a lungo possibile un’immagine mentale sulla quale viene orientata la propria attenzione. La tecnica dell’Esperienza Immaginativa ribalta in un certo senso il procedimento. Più che alle immagini da somministrare al soggetto, ci si interessa a quelle che emergono spontaneamente da esso.

In altre parole, non è l’operatore ad indicare alla persona ciò che dovrebbe immaginare, ma è quest’ultima che descrive l’evoluzione dinamica dello scenario immaginativo così come spontaneamente si delinea all’interno della propria mente.

Alla persona viene semplicemente richiesto di accogliere le immagini che spontaneamente si affacciano alla propria coscienza astenendosi da qualsiasi valutazione critica, censura o giudizio morale o di valore.

Tutto questo avviene in una condizione di rilassamento, durante la quale la persona rimane comodamente seduta su una poltrona o sdraiata su un lettino da terapia, in un ambiente il più possibile accogliente e confortevole anche per quanto riguarda l’attenuazione delle luci e dei rumori esterni.

Esperienza Immaginativa e opere Espressioniste

Come ha inizio la fase immaginativa? Dopo che il soggetto ha assunto un atteggiamento di rilassamento mentale gli viene richiesto di produrre una storia di fantasia che abbia un inizio, un’evoluzione e una conclusione. Tra le varie terapie immaginative oggi disponibili, il metodo dell’Esperienza immaginativa si caratterizza proprio per il “dinamismo” delle immagini mentali.

Il grande merito di Robert Desoille (padre del metodo del Rêve-eveillé dirigé) è stato infatti quello di aver compreso gli interessanti effetti psicologico-trasformativi prodotti dalle immagini “in movimento” all’interno dello spazio immaginativo, rispetto a quelli prodotti dalle immagini semplicemente mantenute in forma statica.

Secondo i più moderni sviluppi della tecnica, l’induzione dell’immaginario può avvenire non solamente attraverso il suggerimento di uno stimolo verbale, ma anche attraverso la presentazione di immagini tratte da alcune opere di pittori Espressionisti opportunamente selezionate. Esse hanno infatti mostrato particolare efficacia nel condurre la persona a contato con le proprie dinamiche psichiche più inconsce.

Passerini e De Palma (2016), per primi ad esplorare questo tipo di opportunità, affermano che “l’Esperienza Immaginativa, al di là della risoluzione del sintomo, motivo emergente della richiesta di aiuto, costituisce un’esperienza esistenziale, poiché permette al soggetto di esperire il vissuto estetico, mediante il contatto con parti profonde del proprio Sé portatrici di armonia e bellezza psichica e promotore di elevati movimenti di sublimazione e trascendenza”.

La seduta di counseling psicologico o psicoterapia con l’Esperienza Immaginativa mediante l’uso dei dipinti

Come si svolge dunque una seduta che adotta questo tipo di stimolo percettivo? Lo svolgimento è del tutto simile a quanto avviene nel caso della somministrazione di uno stimolo verbale. Come sempre, alla persona viene richiesto di produrre una storia di fantasia, cercando di lasciarsi implicare il più possibile nello scenario immaginativo prodotto.

Per introdurre la persona nello scenario immaginativo le viene proposta un’immagine su carta stampata da tenere in mano per qualche minuto, per poterla imprimere bene nella propria mente ed iniziare a fare spazio alle emozioni che il dipinto evoca. Tali emozioni saranno poi verosimilmente simbolizzate nello scenario immaginativo che verrà prodotto.

Se la scelta dello stimolo percettivo visivo è stata ben calibrata, esso tenderà a portare alla luce il particolare tipo di dinamica psichica che si intendeva esplorare. Solo a titolo di esempio, alcuni dipinti si sono infatti rivelati idonei nell’evocare dinamiche relazionali. Altri sembrano condurre all’emergere di aspetti transferali, mentre altri ancora si associano con maggiore facilità a vissuti affettivi, ecc.

L’emergere di elementi psichici simbolizzati all’interno dello scenario immaginativo non ha solamente una funzione esplorativa. Questo aspetto, che costituisce la vera peculiarità del metodo dell’Esperienza Immaginativa, consente infatti anche la realizzazione di processi riparatori nei confronti di quelle dinamiche che nel corso della propria storia non si sono evolute armonicamente.


BIBLIOGRAFIA:
G.Toller, A.Passerini, 2007, Psicoterapia con la procedura immaginativa – Armando Editore
C.Widmann, 2015, Le terapie immaginative (seconda ediz.) – Edizioni Magi
A.Passerini, M.De Palma, 2016, Neuroestetica ed Esperienza Immaginativa in Psicoterapia – Alpes

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