Essere dominati dalle Opinioni Altrui

Lo stato d'animo creato in noi dalle opinioni altrui, siano esse svalutanti o adulatorie, è sotto la nostra piena responsabilità
Essere dominati dalle Opinioni Altrui
Essere dominati dalle Opinioni Altrui
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Bruce Lee è senza dubbio noto per le sue incredibili performance nell’ambito delle arti marziali e nel mondo del cinema. Ma forse non molti sono a conoscenza anche della profondità di alcune sue espressioni, che potremmo senza esitazione definire “filosofiche”. Sono rimasto particolarmente colpito da una sua frase sulle opinioni altrui, riassumibile più o meno con queste parole:

“Se reagisci in maniera fortemente emotiva ad un’affermazione critica che qualcuno ti rivolge, significa che consenti alle opinioni altrui di dominarti”.

Le opinioni altrui e le nostre emozioni

Per quanto gradiremmo magari poter credere il contrario, non sarà facile affermare di essere totalmente liberi da reazioni emotive di fronte alle opinioni altrui nei nostri confronti. Tendiamo ad essere tutti piuttosto suscettibili alle parole delle altre persone, in modo particolare quando mettono in discussione qualche nostra qualità personale, quando evidenziano qualche difetto o quando tendono a svalutare l’immagine che abbiamo di noi stessi.

Non mancano naturalmente i casi in cui le opinioni altrui nei nostri confronti vengano espresse intenzionalmente a titolo di maliziosità o di pettegolezzo di basso livello. La nostra reazione di indignazione può allora essere legittima. Ma cosa accadrebbe se avessimo la piena padronanza delle nostre emozioni? Come ci comporteremmo se la fiducia in noi stessi fosse così ben strutturata da non poter essere intaccata dai malumori altrui?

Esteriormente potremmo trovarci nella condizione di dover difendere la nostra reputazione o la nostra onorabilità. Ma interiormente tutto questo non dovrebbe essere in grado di sfiorarci minimamente. La nostra mente dovrebbe rimanere limpida e chiara come uno specchio d’acqua nelle prime ore del mattino, che riflette la luce dei primi raggi del sole, senza rifrangerli o distorcerli.

Come amava ripetere Roberto Assagioli, “siamo dominati da tutto ciò con cui il nostro “Io” si identifica. Possiamo dominare, dirigere ed utilizzare tutto ciò da cui ci disidentifichiamo“. Anche le opinioni altrui possono dunque dominarci, nel momento in cui consentiamo alle nostre reazioni emozionali di fluire visceralmente e istintivamente.Tutto ciò che ci domina e governa è, alla fine, un grande ostacolo alla nostra individuazione, ed impedisce al nostro Sé di assumere quel prezioso ruolo di centralità che dovremmo sempre impegnarci a mantenere.

Le critiche altrui nascono, non di rado, dalle personali “proiezioni” che gli altri estendono a noi stessi. Si scatenano in assenza di un consapevole controllo cosciente da parte di chi le formula, e vengono recepite come attacchi personali che suscitano risentimento. Per quanto possa però sembrare paradossale, l’effetto che suscitano in noi è sotto la nostra piena responsabilità. E’ totalmente frutto di una nostra libera scelta

Non possiamo controllare il comportamento delle altre persone nei nostri confronti. Possediamo però la straordinaria facoltà di poter controllare gli effetti che le opinioni altrui hanno sulle nostre emozioni. Sembra paradossale? Forse non per tutti. Per l’uomo in possesso di una sana autostima, e totalmente disidentificato dagli effetti delle opinioni altrui sul proprio conto, pensare di avere un elevato grado di controllo sul proprio benessere ed equilibrio interiore non è certamente una stranezza.

Questo potrebbe dunque essere, in sostanza, il messaggio principale contenuto nelle parole di Bruce Lee: 

“Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui.”

Arthur Schopenhauer

Non sono solo le critiche ad influenzarci

Le opinioni altrui, specie se espresse sotto forma di pungente critica nei nostri confronti, possono dunque avere il non invidiabile potere di condizionare fortemente il nostro vissuto emozionale, al punto da identificarci irrazionalmente con esse e reagire istintivamente nei confronti delle persone che le hanno formulate. Riflettendoci, appare però piuttosto chiaro come vi sia un pericolo ancora più subdolo di rimanere vittima delle proprie emozioni di fronte all’espressione di emozioni altrui. 

Come da sempre si insegna nel mondo del marketing e della formazione personale e professionale, per ottenere l’approvazione di una persona nulla è più efficace che farla sentire importante. Nel bestseller internazionale Come trattare gli altri e farseli amici di Dale Carnegie, una delle “regole” che si afferma sia opportuno seguire per risultare gradevoli alle altre persone esprime con straordinaria chiarezza questo semplice concetto.

“C’è una legge molto importante che regola i rapporti con i nostri simili. Se seguiamo questa legge, non avremo mai problemi, ci porterà amici in abbondanza e felicità duratura. La legge dice: date sempre agli altri la certezza d’essere importanti. Il più grande desiderio della natura umana è quello di essere apprezzati. Si sente bisogno dell’approvazione di coloro con i quali si viene in contatto, si vuole vedere riconosciuta la propria dignità, si vuole la consapevolezza di sentirsi importanti nel nostro piccolo mondo. Niente adulazione falsa, ma approvazione espressa con la massima naturalezza e sincerità. E risulterete subito simpatici alle persone”.
(Dale Carnagie)

Per quanto possa essere positivo l’effetto sul nostro stato d’animo di un apprezzamento di questo tipo, anche questo rischia di creare dipendenza dalle opinioni altrui. A meno che non si tratti di una sincera manifestazione di affetti o di un onesto apprezzamento per qualità oggettivamente possedute, rischia di essere pura adulazione. Il potere che concediamo alle altre persone di influenzare le nostre emozioni si manifesta in questo caso in maniera molto più subdola e insidiosa.

I complimenti sinceri sono oggettivi e finalizzati a creare armonia tra i cuori e le emozioni delle persone coinvolte. L’adulazione sembra invece essere una trappola in cui rischiamo di cadere con troppa facilità. Anche in questo caso l’arma per difendersi da situazioni come questa è la consapevolezza di sé, la capacità di governare saggiamente e armonicamente le proprie emozioni, e il possesso di una sana autostima.

Se abbiamo una equilibrata e realistica opinione di noi stessi, difficilmente cadiamo vittima dei secondi fini dell’adulazione altrui. Non avendo carenza di autostima, non abbiamo la necessità di legarci al piacere narcisistico offertoci dal messaggio dell’adulatore. E se possediamo anche la piena padronanza delle nostre emozioni, non corriamo il rischio di subire l’influenza delle opinioni altrui a nessun livello. Il nostro stato d’animo può così basarsi esclusivamente sull’equilibrata saggezza con cui riusciamo ad amministrare la nostra vita e dalla capacità di esprimere una adeguata consapevolezza del nostro Sé, nella sua più ampia ed elevata sfera.

Se desideri suggerire qualche tua idea sul modo in cui cadiamo vittime dell’opinione altrui, puoi farlo utilizzando l’apposito spazio per i commenti che trovi di seguito. Grazie!

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