FAQ sul metodo dell’Esperienza Immaginativa

Alcune FAQ sull'Esperienza Immaginativa, per approfondire alcune curiosità sulle caratteristiche del metodo
FAQ sul metodo dell'Esperienza Immaginativa
FAQ sul metodo dell’Esperienza Immaginativa
Image purchased under standard licence from: depositphotos.com

Vorrei riassumere in questa pagina alcune delle domande che mi sento più frequentemente rivolgere sul metodo dell’Esperienza Immaginativa da parte di persone incuriosite dal metodo, e che desiderano qualche approfondimento. Spero in questo modo di poter soddisfare qualche piccola curiosità che potrebbe emergere dalla lettura degli articoli di approfondimento qui riportati, e che potrebbe essere utile per avvicinarsi con ulteriore interesse a questo metodo.

Che differenza c’è tra Esperienza Immaginativa e sogno notturno?

Questa è una domanda molto importante, perchè riguarda una delle particolarità più importanti del metodo dell’Esperienza Immaginativa. Mentre nel sogno notturno la consapevolezza cosciente del sognatore è sostanzialmente assente, nell’Esperienza Immaginativa essa, benché leggermente attenuata, rimane presente.
Il sogno può dunque essere più “regressivo”, può andare più in profondità nei contenuti dell’inconscio, dal momento che le difese coscienti sono praticamente assenti nel sonno. Per contro, però, il sogno non è gestibile “in presa diretta” come può essere fatto con l’Esperienza Immaginativa. L’immaginario viene infatti prodotto su richiesta e alla presenza del terapeuta, che sulla base della sua esperienza e sensibilità può introdurre indicazioni per portare la persona in contatto simbolico con elementi utili al percorso psicologico.
E’ comunque utile ricordare che, in un percorso di analisi o di psicoterapia, sia il sogno notturno che l’Esperienza Immaginativa vengono utilizzati in maniera integrata, al fine di poter sfruttare le peculiarità di entrambi gli strumenti.

Si tratta di una forma di ipnosi?

No. Benché all’inizio della pratica con l’Esperienza Immaginativa la persona venga invitata a rilassarsi, non vi è mai un livello di abbassamento della consapevolezza cosciente tale da escludere la partecipazione del soggetto stesso.
Vi è sempre un elevato grado di coinvolgimento cosciente della persona, che nel corso della pratica descrive verbalmente il lo scenario immaginativo al terapeuta. Quest’ultimo partecipa attivamente a sua volta, creando nella propria mente un immaginario congruente con quanto narrato dal paziente, e propone qualche eventuale intervento verbale al fine di orientarne il procedere.
L’ipnosi, almeno per quanto riguarda la sua forma più classica, opera sulla base di principi, strumenti e finalità generalmente diverse rispetto al metodo dell’Esperienza Immaginativa. E proprio per questo, entrambi i metodi presentano vantaggi e limiti spesso complementari.

Quanto dura la fase dell’immaginario, durante la seduta?

La parte dedicata all’Esperienza Immaginativa in una seduta ha una durata di circa 10-15 minuti, variabili a seconda delle dinamiche psichiche che emergono e del modo in cui si manifestano le emozioni ad esse collegate. Generalmente si riserva un tempo adeguato per l’immaginario nella fase finale della seduta, in modo tale che la persona possa concludere l’incontro portando con sé le immagini emerse senza ulteriori elaborazioni.
Il processo di attribuzione di significato inizierà con la trascrizione di quanto ricordato a cura della persona, e proseguirà con il successivo confronto con il terapeuta durante la successiva seduta.

Come viene “interpretato” il materiale emerso durante l’uso dell’Esperienza immaginativa?

Va innanzitutto precisato che non si tratta di un’interpretazione nel senso psicoanalitico classico del termine. E’ più corretto parlare di attribuzione di significato derivante dal lavoro congiunto tra i due soggetti coinvolti nel processo.
Nel lavoro psicoanalitico tradizionale, è generalmente il terapeuta a proporre un’interpretazione del materiale emerso (ad esempio, relativamente ad un sogno). In questo caso, è prima di tutto il “paziente” a proporre un’attribuzione di significato. Essa può essere condivisa o no da parte del terapeuta, ma è proprio da questo confronto che possono nascere idee interessanti per il proseguimento del processo terapeutico.

Può essere fatta da soli?

No. Il metodo è infatti strutturato in maniera tale da esprimere il suo massimo potenziale proprio grazie all’interazione di due individui coinvolti. Non si tratta di un mero esercizio di produzione di immagini che verranno poi interpretate. Il terapeuta sceglie gli stimoli immaginativi da proporre per avviare l’immaginario, ma il suo compito non si limita a questo. In un certo senso, grazie alla descrizione dello scenario immaginativo in tempo reale da parte della persona, partecipa attivamente alla produzione immaginativa. Ciò può avvenire grazie ad interventi mirati che favoriscono il lavoro sui conflitti, sui blocchi e sulle dinamiche psichiche che vengono simbolizzate nelle immagini.
Vi sono eventualmente altre metodiche, come ad esempio l’Immaginazione Attiva di Jung, pensata in maniera tale da poter essere effettuata in autonomia, ed eventualmente integrata in un percorso terapeutico. Al pari dell’Esperienza Immaginativa, essa procede senza uno schema o una struttura precostituita da seguire, a differenza di molti esercizi di visualizzazione proposti ad esempio nell’ambito della Psicosintesi.

E’ un metodo validato scientificamente?

Come qualsiasi altra moderna tecnica di intervento psicologico, anche il metodo dell’Esperienza Immaginativa emerge da un corposo lavoro di pratica clinica e di ricerca. La Scuola che attualmente si occupa dell’insegnamento e della divulgazione del metodo è la SISPI di Milano. Tra il materiale disponibile, possiamo citare i seguenti testi di riferimento, in cui sono descritti i principi teorici e alcuni utili riferimenti di tipo neuroscientifico:

  • G.Toller, A.Passerini, 2007, Psicoterapia con la procedura immaginativa – Armando Editore
  • Passerini A. (a cura di), 2009, Immaginario: Cura e Creatività – L’Esperienza Imaginativa dal neurone alla psicoterapia, Alpes Italia

Condividi:

Richiedi un primo colloquio conoscitivo gratuito​

Se hai piacere di parlarmi di una situazione personale che ti sta a cuore, puoi contattarmi per fissare un primo colloquio e poter fare assieme una prima valutazione

Tutte le pagine su:

Esperienza Immaginativa

Torna in alto