L’importante non è guarire, ma…

Quando non possiamo risolvere i nostri problemi esistenziali, possiamo imparare a convivere con essi, ovvero a superarli

L’importante non è guarire, ma vivere con i propri mali

Albert Camus

Quando si parla di cura, anche in psicologia, si sottintende in genere anche il concetto di guarigione. Ma che cosa si intende specificamente per guarigione? E’ sempre possibile realizzarla? E’ sempre inevitabilmente questo l’obiettivo di un percorso terapeutico in ambito psicologico?

Abbiamo già riportato nelle pagine di questo sito un’importante affermazione di Carl G. Jung, in sostanziale accordo con l’aforisma appena riportato:

“… i problemi più grandi e importanti della vita sono, in fondo, tutti insolubili; e non possono non esserlo, perchè esprimono la necessaria polarità inerente a ogni sistema di autoregolazione. Essi dunque non potranno mai essere risolti, ma soltanto superati”

Carl Gustav Jung

Vi sono accadimenti, dolori e difficoltà di fronte ai quali non abbiamo strumenti per poter intervenire. Vi sono esperienze e “destini” a cui semplicemente andiamo impotentemente incontro.

Per quanto possa essere forte la nostra volontà, e indomabile il nostro desiderio di cambiare, lottare, resistere, affrontare, risolvere, ecc., ci saranno sempre eventi che non potremo controllare.

Tra questi, alcuni li ricorderemo come tra i problemi più importanti della nostra vita, e ci renderemo conto che in realtà non potranno avere una soluzione come vorremmo avessero.

Ci sentiamo allora impotenti, sconfitti. Ma se rimane in noi ancora acceso quel desiderio di “guarire” la nostra anima dalle ferite inferte dalla vita, abbiamo ancora qualche importante risorsa da poter utilizzare: imparare a vivere con i nostri mali, ovvero a superare i problemi che non possiamo risolvere.

E molto meno infrequentemente di quanto si pensi, questo dovrebbe essere il vero obiettivo del nostro desiderio di cambiamento. Cambiare, anche nel senso di una guarigione psicologica, non significa necessariamente intervenire sulle circostanze che generano il problema.

Possiamo infatti intervenire solamente sui nostri comportamenti, o sul nostro modi di influenzare quelli altrui. Per tutto ciò che non possiamo cambiare possiamo ancora affrontare con coraggio il percorso più onorevole.

Possiamo imparare a trascendere le nostre ferite, possiamo imparare a scoprire qualcosa di più nobile ed elevato in noi, ma possiamo anche imparare a consentire alla nostra coscienza di potersi espandere ben oltre i limiti del problema entro cui la stiamo costringendo.

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