In un recente articolo pubblicato sul sito Psychcentral dal titolo “The 3 Pillars of Mental Health”, vengono indicati i “tre pilastri” che, secondo l’opinione dell’autrice, sarebbero alla base della salute mentale.
Comprenderli ed applicarli alla vita aiuterebbe dunque a migliorare le proprie abilità relazionali, a prendere decisioni ottimali e a realizzare il proprio potenziale più pieno. In poche parole, indicherebbero una delle possibili strade che conducono alla felicità e alla realizzazione personale.
Ecco di seguito i tre pilastri della salute mentale indicati dalla dott.ssa Nicholette Leanza:
1. Flessibilità Mentale
La flessibilità mentale viene definita come l’abilità di modificare rapidamente pensieri e comportamenti in modo da affrontare al meglio le varie situazioni. Una rapida capacità di adattamento alla mutevolezza o alla complessità delle nuove circostanze ambientali implica anche la capacità di gestire al meglio gli aspetti emozionali.
Nella vita non mancano mai le sorprese. Essere in grado di affrontarle con la giusta flessibilità comportamentale, emozionale e mentale non può che garantire una buona base di benessere e salute mentale. Il primo passo è quello di modificare le convinzioni limitanti, come quella di non ritenersi all’altezza di intraprendere determinate azioni, iniziando a pensare in maniera più possibilista.
2. Mindfulness
Il termine Mindfulness è oggi per lo più associato ad una tecnica psicologica derivata dalla meditazione buddhista e avente come obiettivo lo sviluppo della consapevolezza.
Si tratta però prima di tutto di un atteggiamento, che comporta la capacità di mantenere il focus della consapevolezza sul momento presente al fine di sviluppare un crescente grado di consapevolezza e di liberazione rispetto ai vissuti interiori di sofferenza.
Personalmente, nella mia professione di psicologo, non mi occupo di Mindfulness. Ritengo però che lo sviluppo di un atteggiamento di consapevolezza e di focalizzazione sul momento presente possa senza dubbio aiutare a superare le proprie difficoltà e ad affrontare la vita con un rinnovato senso di gioia e libertà.
3. Resilienza
La Resilienza è definibile come la capacità di risollevarsi dopo aver subito l’impatto di esperienze difficili nella propria vita, sviluppando grazie ad esse un maggior grado di forza mentale e l’abilità di riorganizzare positivamente la propria vita. Ne abbiamo parlato in maniera dettagliata in alcuni articoli già pubblicati, a cui rimandiamo il lettore interessato:
- Resilienza
- Resilienza: Quattro qualità da mostrare nei momenti difficili
- Rafforzare la Resilienza psicologica
Ci sono altri pilastri della Salute Mentale?
I tre pilastri menzionati dalla dott.ssa Nicholette Leanza possono senza dubbio costituire una solida base su cui fondare la propria Salute Mentale. Basterebbe introdurre consapevolmente anche uno solo di essi nelle proprie abitudini quotidiane per riscontrare un effetto visibilmente positivo.
Tutto però dipende da cosa intendiamo per “Salute Mentale”. L’OMS definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità”. Data la particolare enfasi posta sugli aspetti psicologico-spirituali dello sviluppo umano a cui si fa spesso riferimento in questo sito, per poter parlare di Salute Mentale credo non si possa prescindere dal prendere in considerazione anche quegli aspetti che riguardano la piena realizzazione personale, interpersonale e transpersonale.
Credo dunque di poter proporre altri tre pilastri che a mio avviso dovrebbero essere presi in considerazione, sia nel vissuto quotidiano che nella progettazione di un percorso psicologico finalizzato ad un benessere personale il più ampio e completo possibile.
1. Saggezza
La Saggezza qui intesa si riferisce sostanzialmente alla capacità di affrontare la vita e di riuscire ad essere genuinamente felici, indipendentemente dalle circostanze. Oggi si parla spesso di cambiamento psicologico, ma il cambiamento in cui le persone generalmente confidano è un cambiamento nelle circostanze. Pochissimi sembrano infatti comprendere che vi sono livelli di cambiamento grazie ai quali è possibile accedere a stati di gioia sempre più svincolabili dalla condizione in cui la nostra vita quotidiana si svolge.
L’unica, vera, saggezza della vita è dunque quella che deriva dalla capacità di saper apprezzare con gratitudine ogni singolo istante; dal coraggio di saper accogliere ogni circostanza come opportunità di sviluppo interiore; dalla disposizione a riconoscere l’immensità del valore della presenza delle altre persone nella nostra vita.
2. Bellezza
La dimensione della bellezza è per lo più trascurata in Psicologia. E lo è a tal punto che il famoso psicologo e filosofo James Hillman è giunto ad affermare che “di tutti i peccati della psicologia, il più mortale è la sua indifferenza per la bellezza”.
La bellezza è una condizione del cuore. Non è semplicemente un’emozione. La capacità di scorgere ed apprezzare la bellezza deriva da una consolidata pienezza interiore. E’ il prezioso frutto che matura sull’albero di chi ha coltivato con impegno la nascita della consapevolezza del senso del proprio esistere.
3. Ricerca di Senso
Le persone caratterizzate da livelli medio-alti di cultura, da intelligenza intuitiva e da un adeguato livello di sensibilità, hanno bisogno di attribuire un Senso all’esistenza stessa.
Non si tratta solamente di un bisogno di realizzazione personale (di per sé comunque nobilissimo). Si tratta piuttosto dello sviluppo della capacità di intuire un fine ultimo da attribuire alla propria vita, la cui assenza è non di rado la causa prevalente di molte forme di disagio esistenziale.