Il senso del dovere: una virtù fraintesa

Il concetto di senso del dovere, contrariamente a ciò che spesso si afferma, può appartenere a persone virtuose e con profondità di senso
Il senso del dovere una virtù fraintesa
Il senso del dovere: una virtù fraintesa
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Tra gli aspetti educativi e culturali che nel corso del tempo hanno perso più valore credo si possa tranquillamente annoverare il concetto di senso del dovere. Nell’immaginario contemporaneo viene spesso associato a una sensazione di pesantezza, sacrificio privativo, rigidità e tendenza al conformismo.

Le nuove narrazioni tendono infatti a privilegiare aspetti come la creatività, la spontaneità, la leggerezza, la libertà di azione, se non addirittura la deresponsabilizzazione e il disinteresse. In questo tipo di scenario la persona motivata dal senso del dovere rischia di apparire antiquata, fuori dal tempo, incapace di godersi la vita e di sapersi esprimere in conformità con i propri desideri.

E infatti sempre più difficile rendersi conto che il senso del dovere è una caratteristica che difficilmente manca nelle persone più virtuose e responsabili, capace di vivere la vita con profondità e pienezza. Il concetto di senso del dovere non si colloca affatto agli antipodi di quello di libertà.

Al contrario, ne è senza dubbio una forma più elevata, consapevole e matura. Questo almeno se si considera la libertà come la capacità di essere consapevolmente padroni della propria volontà e delle proprie scelte.

Un forte senso del dovere rende più infelici?

Vi è senza dubbio la convinzione che vivere gravati dal senso del dovere rende la realtà più triste e fredda. Come se non esistessero nient’altro che compiti da portare avanti, emozioni da spegnere, e desideri da evitare.

Possiamo senza dubbio riconoscere l’esistenza di condizioni psicologiche tali per cui il senso del dovere appesantisce la quotidianità fino a questo punto. In termini psicoanalitici si direbbe che si tratta di persone in cui è presente un Super-Io1 eccessivamente rigido, sviluppato verosimilmente a causa di un’eccessiva rigidità educativa.

Ma non possiamo fare di tutta l’erba un fascio. Non possiamo ricondurre a situazioni come queste i comportamenti virtuosi delle persone che antepongono una necessità oggettiva al proprio tornaconto, un bene più grande al loro bisogno di pace, o un aiuto generoso a una richiesta egoista.

Curiosamente, le persone caratterizzate da un forte senso del dovere vengono spesso criticate. Ma sono sempre le prime ad essere ricercate quando vi è la necessità di qualcuno che possa garantire affidabilità, serietà, generosità, interesse autentico e senso di responsabilità.

Autenticità del senso del dovere

Il senso del dovere più autentico, quando nasce da una disposizione interiore libera e consapevole, testimonia la forza del carattere di una persona e la sua nobiltà d’animo. Chi antepone il dovere ai propri bisogni personali agendo secondo un principio di coerenza interiore sceglie di dare voce a quella parte di sé costantemente orientata alla crescita.

Esprimere quella parte non ha nulla a che fare con il cedere per debolezza alle richieste altrui. Significa semplicemente aderire alla propria coscienza e ai propri principi più elevati. È un concetto piuttosto simile alla differenza proposta da Kant relativamente alla morale autonoma ed eteronoma.

Se la seconda dipende da un’autorità esterna sulla base di un sistema di premi e punizioni, la prima risponde unicamente ad un criterio di maturità personale. L’individuo è in grado di agire nella maniera più virtuosa semplicemente perché riconosce in sé la necessità, la validità, l’opportunità se non addirittura la bellezza di quel tipo di comportamento.

Il senso del dovere più autentico, declinato in questa prospettiva, non può che derivare da una morale autonoma. E non dovrebbe sorprendere se, sempre inteso in questo senso, si concretizza di fatto come il massimo atto di libertà.

Utilità del senso del dovere nel mondo moderno

Molte delle difficoltà e delle ansie da prestazione che caratterizzano il vivere quotidiano potrebbero essere alleggerite se vi fosse una sana certezza di operare secondo i principi più autentici del senso del dovere. Questo tipo di orientamento offre una fondata dignità alla propria espressione esistenziale e si colloca di conseguenza alla base della propria autostima.

Mi rendo perfettamente conto che non può essere una via facile, e certamente non una via per tutti. Ma riuscire ad agire in conformità con la propria morale più elevata, soprattutto nei momenti in cui sarebbe più facile abbandonarsi al lamento, non può che rafforzare l’immagine di se stessi.

Il senso del dovere come scelta

Nel complesso cammino della vita, sulla via della persona che agisce in conformità con uno spiccato ma autentico senso del dovere non possono che esserci più salite che discese. Questa persona è però pienamente consapevole che la sua scelta non è necessariamente quella della via più comoda. Semplicemente, agisce secondo ciò che ritiene essere il bene e il giusto.

Anche se più tortuosa e più faticosa, e spesso mancante di gratificazione nell’immediato, questa via si rivela certamente più significativa nel lungo periodo. A ben vedere è l’unica in grado di poter conferire all’esistenza un senso in grado di colmare anche i cuori più esigenti.

NOTE

  1. Super-Io: Concetto psicanalitico con il quale S. Freud indica, dal punto di vista topico, l’istanza psichica che regola il comportamento e presiede alla coscienza morale. Sorge nel bambino attraverso identificazioni successive e stabili dell’Io con aspetti dei genitori e degli educatori, particolarmente del padre. Il Super-Io è «l’erede del complesso di Edipo». Agisce incitando l’Io a difendersi in vario modo contro gli impulsi dell’Es, provocando le inibizioni inconsce e il bisogno (inconscio) di punirsi. Nei suoi aspetti più maturi può essere facilmente proiettato su ‘modelli’ reali o immaginari.
    Dalla Enciclopedia Treccani – https://www.treccani.it/enciclopedia/super-io/ ↩︎

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