Per quanto si tenti in diversi contesti di svuotare la crisi psicologica di qualsiasi senso o valore, vi saranno sempre persone che non si stancheranno di cercare in essa un profondo significato ed un nobile valore esistenziale. La minaccia o il vissuto di una situazione di crisi può naturalmente spaventare chiunque. Ma si tratta comunque di un’esperienza che fa spesso inevitabilmente parte della vita, e non può essere evitata.
La crisi costituisce spesso una fase di passaggio da una modalità esistenziale caratterizzata da un determinato atteggiamento psicologico verso la vita, ad una fase successiva basata su nuovi valori, una nuova consapevolezza e talvolta persino una nuova realtà. La crisi può essere percepita come un problema da allontanare o risolvere al più presto possibile, o come un mezzo attraverso cui la nostra vita ci consente di evolvere verso complessità esistenziali e di coscienza sempre più articolare e ricche.
Può essere temuta come un evento che porta scompiglio nella nostra vita, oppure come quel fattore che mette in discussione lo status quo per consentirci di pervenire a mete caratterizzate da maggiore profondità e significato. Senza un’autentica crisi psicologica difficilmente può essere intrapresa volontariamente la via verso la messa in discussione delle condizioni presenti, persino quando esse appaiono palesemente sfavorevoli al nostro benessere.
Perché facciamo di tutto per evitare la crisi psicologica?
Perché ci fa soffrire. Ci costringe a mettere in discussione noi stessi o i valori su cui abbiamo fondato la nostra esistenza o con cui ci siamo identificati. Ma la crisi non dovrebbe essere vista come il problema in sé. Essa, al contrario, è talvolta un tentativo di soluzione, o almeno un’opportunità per prendere atto dell’esistenza del problema.
La crisi è di fatto la base della possibilità di una trasformazione interiore profonda. Ma quando ne veniamo travolti solitamente non siamo in grado di vederne il lato luminoso nell’immediato. Ne vediamo solamente l’aspetto doloroso e il conseguente impatto negativo sulla vita quotidiana.
Il “dono” della crisi
Ogni crisi autenticamente esistenziale custodisce un dono da offrire solamente a chi abbia la volontà di accettare la sfida di interrogarsi sul senso della propria esistenza e su ciò che di noi andrebbe cambiato per avvicinarci al modello ideale di noi stessi.
Il dono che la crisi porta con sé è la consapevolezza. Ma per poterlo ricevere dobbiamo essere disposti ad “ascoltarne la voce”, o, in altri termini, a fidarci del nostro intuito e cogliere con saggezza il significato delle complesse dinamiche inconsce alla base della difficoltà del momento.
La crisi ci spaventa, il suo significato ci sfugge per lungo tempo. Ma talvolta, per alcuni individui, la crisi è quell’elemento che offre l’opportunità di effettuare un profondo riorientamento esistenziale e poter operare scelte più autentiche nella progettazione del proprio destino. Se vogliamo essere artefici del nostro esistere, dobbiamo accettare le crisi come opportunità. Un’opportunità che, se colta, premia con il dono della libertà, dell’autenticità e della consapevolezza.