Il simbolo della Strega è senza dubbio uno tra quelli più misteriosi e affascinanti di fronte alla cui interpretazione lo psicologo si viene talvolta a trovare. Può apparire nella fantasie della persona, nei suoi sogni o nell’immaginario.
Il Dizionario dei Simboli Garzanti evidenzia come la credenza nelle streghe “è riscontrabile presso innumerevoli popoli, come pure la convinzione che certe donne, possedute da una natura demoniaca, siano dedite al cannibalismo, alla magia, all’assassinio e all’annientamento della potenza maschile”.
Questo genere di streghe, riporta ancora il Dizionario, “simboleggia il lato negativo della natura femminile, quel suo tratto oscuro di cui il maschio ha timore”. E questo sarebbe il motivo alla base del tentativo, compiuto soprattutto nell’epoca storica antecedente all’età moderna, di eliminarle mediante il fuoco o l’acqua.
Il Dizionario dei Simboli (Chevalier-Gheerbrandt) da una lettura in chiave quasi esclusivamente Junghiana del simbolo della strega, evidenziando come dal punto di vista del celebre psichiatra svizzero le streghe sarebbero “una proiezione dell’anima maschile, cioè dell’aspetto femminile primitivo che sussiste nell’inconscio dell’uomo: le streghe materializzano quest’ombra odiosa, di cui non possono liberarsi, e assumono al tempo stesso una potenza temibile; per le donne, la strega è il capro espiatorio, sul quale trasferiscono gli elementi oscuri delle pulsioni”.
Il simbolo della Strega come proiezione inconscia
Seguendo la linea dell’interpretazione Junghiana del simbolo della strega, il dizionario prosegue specificando che “finché le forze oscure dell’inconscio non assurgono alla chiarezza della coscienza, dei sentimenti e dell’azione, la strega continua a vivere in noi. Frutto di repressioni, ella incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro io…”.
In altri termini, si potrebbe dire che il simbolo della strega, in psicologia, rappresenta la “proiezione” di una parte di ciò che in noi è inaccettabile, e che per questo motivo viene attribuito a una figura esterna adatta ad offrire un elemento di aggancio alla nostra proiezione.
Questo fenomeno funziona non solamente a livello individuale, ma anche collettivo. Prova ne sarebbero le numerose narrazioni dei drammatici destini a cui sono andate incontro numerose donne nel corso della storia.
Spesso possedevano semplicemente alcune caratteristiche personali che le facevano apparire come un idoneo specchio inconscio per potenti sentimenti e pulsioni inaccettabili alla psiche collettiva, e pertanto condannate alla purificazione mediante il fuoco.
La Strega e la Madre Divorante
Il simbolismo legato alla strega si presta piuttosto bene anche ad incarnare un altro archetipo che costella l’inconscio collettivo: quello della Grande Madre, contro cui l’Eroe deve combattere per “adempiere al suo destino”. Le potenti forze inconsce femminili tendono a “trattenere” lo sviluppo della coscienza del figlio quale individuo separato.
Il simbolo della strega appare in numerose fiabe come figura archetipica idonea a descrivere il grande potere della Madre Divorante. Questo archetipo può manifestarsi anche in forma subdola, in cui un eccesso di cure ed affetto da parte della madre priva il figlio dello sviluppo della propria autonomia. Ed il viaggio dell’eroe fallisce. Si pensi ad esempio alla strega della fiaba di Hänsel e Gretel, figura solo in apparenza buona, ma in realtà divoratrice di bambini.
Il Simbolo della Strega come potere di seduzione
Dalla letteratura classica antica alle moderne serie TV, il simbolismo legato alla figura della strega quale donna dotata di grande potere di seduzione ricorre con una frequenza impressionante. E’ dunque lecito supporre che si tratti di un aspetto molto potente dell’archetipo del Femminile, in grado di attraversare i secoli e mantenere inalterato il suo fascino nel corso del tempo.
La strega è spesso associata al potere narcotizzante della seduzione, che, allo stesso modo della Madre Divorante, ostacola l’Eroe nel compimento della propria impresa. L’Eroe deve ritornare in possesso della sua integrità e della razionalità al fine di poter proseguire il suo viaggio.
La Strega nell’Immaginario
Il simbolo della Strega può essere efficacemente utilizzato come Stimolo Percettivo anche nella pratica dell’Esperienza Immaginativa, chiedendo al paziente di immaginare “la grotta della strega”. Esso indaga, come è facile intuire, le potenti pulsioni inconsce che caratterizzano il rapporto della persona con la figura femminile di riferimento.
Il modo in cui la persona “affronta” la strega, i sentimenti che manifesta nei suoi confronti (positivi o negativi, autentici o mascherati) e il comportamento che assume nello spazio immaginativo, rendono conto della forza del “materno” nel suo inconscio e suggeriscono la direzione verso cui indirizzare l’intervento psicologico.