La nostra vita procede inevitabilmente lungo una traiettoria lineare che si sviluppa dal passato in direzione del futuro, passando per un punto centrale che da origine all’esperienza della consapevolezza del presente.
Eppure, da un punto di vista soggettivo, non è necessariamente detto che la nostra consapevolezza del trascorrere dell’esistenza sia caratterizzata dall’esperienza della linearità. E’ estremamente curioso il fatto che a volte si ha la percezione di ritornare periodicamente ad un punto di partenza.
Naturalmente, da un punto di vista temporale ciò costituisce un’assurdità. Ma l’esperire soggettivo, soprattutto quando si basa su elementi immaginativi o caratterizzati da forte coloritura emotiva, non è necessariamente vincolato a regole di tipo spazio-temporale.
Affermazioni del tipo “è un’esperienza che ho già vissuto” o domande come “perchè mi capita di rivivere sempre le stesse situazioni?” sono tutt’altro che infrequenti nella stanza di analisi. Ed esperienze di questo tipo ci fanno vivere l’illusoria sensazione di vivere la realtà con una modalità “ciclica”.
Ritorno ciclico o evoluzione a “spirale”?
Tra le persone che riportano la sensazione di un ritorno ciclico dell’esperienza della vita, vi è chi osserva acutamente che non si tratta in realtà banalmente di un ritorno ad un punto di partenza.
Quando sappiamo trarre preziosi insegnamenti dalle esperienze a cui la vita ci conduce, tendiamo ad avere la sensazione che il ripresentarsi di determinati vissuti consenta di poterli affrontare con maggiore consapevolezza e da un punto di osservazione sempre più ampio ed elevato.
In altri termini, quando le difficoltà della vita vengono accolte come opportunità di crescita, tendiamo a non avere una sensazione di un semplice ripresentarsi ciclico del tempo.
Abbiamo piuttosto la consapevolezza che stiamo affrontando una situazione in qualche modo già vista, ma il percorso esistenziale che stiamo seguendo è come se si delineasse lungo i cerchi sovrapposti e di ampiezza crescente di una spirale tridimensionale, con un periodico allineamento al punto di partenza, ma su un cerchio più elevato.
Perchè abbiamo una sensazione di ciclicità dell’esperienza
Il fenomeno della percezione di una ciclicità nelle nostre esperienze esistenziali può apparire piuttosto curioso, o persino inquietante. Ma la cosa non dovrebbe meravigliarci più di tanto.
Le esperienze che affrontiamo nella vita non hanno mai un carattere totalmente oggettivo. In qualche modo noi partecipiamo alla costruzione di una narrazione che definisce i contorni, i contenuti e i significati dell’esperienza medesima.
Per cui non è difficile comprendere che una buona parte del fenomeno della percezione della ciclicità dell’esperienza può dipendere dal particolare modo soggettivo di guardare all’esperienza vissuta, di interpretarla e di darle un senso.
Credo sia capitato davvero a molte persone di pensare ad esempio che i partner, o gli amici, o i colleghi di lavoro che si incontrano tendano nel tempo ad apparire “tutti uguali”, o a comportarsi inspiegabilmente in modi molto simili.
E la cosa apparirebbe decisamente meno inspiegabile se si tenesse conto che le nostre modalità reazionali sono fortemente condizionate da meccanismi proiettivi personali, nonché da una serie di aspettative basate sui modelli relazionali che abbiamo appreso nel corso del nostro sviluppo personale.
Ciclicità della realtà e opportunità di crescita
Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino…
Carl G. Jung
Uno degli scopi della terapia psicologica è proprio quello di analizzare il ripetersi di determinati schemi comportamentali, emozionali o di pensiero. Una maggior consapevolezza rispetto a questi modelli operativi favorisce lo sviluppo di nuove possibilità espressive, spezzando quelle catene che ci vincolano alla percezione di un ciclico ripetersi dell’esperienza.
Per quanto possa essere illusoria la percezione di ciclicità dell’esperienza, la nuova consapevolezza che da essa può emergere è però reale. Mentre percorriamo i cerchi della spirale della nostra esistenza ci rendiamo conto che stiamo affrontando sfide, ostacoli, imprevisti, gioie e dolori.
E così apprendiamo a gestire le avversità, temprando il nostro animo. Impariamo a fare spazio ad un crescente senso di fiducia in noi stessi anche negli inevitabili momenti di sconforto.
Il ripresentarsi delle esperienze di vita, per quanto spesso apparente e auto generato, alla fine può davvero costituire una preziosa opportunità di crescita. La ripetitività di determinate esperienze, alla fine, è un segnale per comprendere che qualcosa in noi non fluisce in maniera ottimale, e che ci stiamo forse esprimendo con modalità che necessitano di qualche ripensamento.