Il potere dell’Immaginazione Creativa e della Visualizzazione

Domande e risposte sul potere dell'Immaginazione Creativa. Approfondimenti sul ruolo dell'Immaginazione nel cambiamento interiore e nel benessere psicologico La Visualizzazione è il fondamento e il principale strumento dell'Immaginazione Creativa.
Il potere dell'Immaginazione Creativa e della Visualizzazione
Il potere dell’Immaginazione Creativa e della Visualizzazione
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Data l’importanza che attribuisco al metodo dell’Esperienza Immaginativa, in questo sito si parla molto delle tecniche basate sull’uso dell’immaginazione creativa.
Essa viene spesso confusa con la fantasia o con un passivo sognare ad occhi aperti, ma si tratta di processi notevolmente differenti.

Oltre alle pagine specifiche dedicate all’Esperienza Immaginativa, in questo spazio è possibile trovare (o proporre) qualche approfondimento sotto forma di domande e risposte su questo affascinante ambito della Psicologia.
L’Immaginazione, come ricordava James Hillman, è indispensabile a qualsiasi Psicologia che abbia come oggetto l’anima.

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4 commenti su “Il potere dell’Immaginazione Creativa e della Visualizzazione”

  1. Esercizi di Visualizzazione Creativa ed Esperienza Immaginativa

    Buongiorno, vorrei sapere se esiste una differenza tra gli esercizi di Visualizzazione Creativa come quelli che si trovano in questo sito, e quella che viene definita Esperienza Immaginativa.
    Relativamente a quest’ultima, è possibile farla in autonomia?

    1. Gli Esercizi di Visualizzazione Creativa come quelli proposti in questo sito sono una cosa piuttosto diversa rispetto all’Esperienza Immaginativa.
      Negli Esercizi di Visualizzazione il contenuto che deve essere immaginato viene fornito con le istruzioni dell’esercizio. In altri termini, viene indicato esattamente su quale immagine debba essere focalizzato l’occhio della mente ed eventualmente come questa debba essere modificata, rielaborata, rafforzata, ecc.
      Nell’Esercizio della Quercia, ad esempio, è richiesto di visualizzare l’albero immaginandone la maestosità. Il fine è quello di percepire dentro di se la forza che una quercia, con la sua imponenza, è in grado di suscitare. La cosa più importante di tutte, negli esercizi di visualizzazione, è la necessità di vivere emotivamente nella maniera più intensa le sensazioni suscitate dalle immagini mentali. L’esercizio della Quercia, per essere efficace, dovrebbe, in altre parole, condurci a sentire dentro di noi l’emozione della sicurezza in noi stessi, della forza, del coraggio, della calma coscienziosa, e di tutte le altre emozioni che un albero di tale grandezza e robustezza è in grado di generare.
      Un altro esercizio di visualizzazione molto utile è l’Esercizio della Crisalide. A differenza del precedente, che si caratterizza per la staticità dell’immagine (che deve dunque essere visualizzata in tutta la sua forza e con la più alta definizione possibile), in questo esercizio è invece importante focalizzarsi sul processo di trasformazione dallo stato di crisalide a quello di farfalla. La scena visualizzata è in divenire, e non più statica.
      E’ molto importante anche in questo caso sentire le emozioni che vengono elicitate in noi dal processo di trasformazione.
      Alla fine, il risultato dovrebbe essere quello di aiutarci ad attivare in noi la volontà di procedere ad un cambiamento interiore secondo qualche obiettivo preciso.
      All’interno della sezione Esercizi di Psicosintesi sono presenti altri esercizi di visualizzazione creativa simili a questi.
      Per quanto riguarda l’Esperienza Immaginativa, le cose stanno un po’ diversamente. Non si tratta infatti di un esercizio che possa essere svolto autonomamente.
      E’ infatti necessaria la presenza di un operatore, opportunamente addestrato, che sappia guidare la persona a percorrere, attraverso gli scenari immaginativi che emergono nel proprio spazio immaginativo, le tortuose strade dell’inconscio.
      Si tratta di qualcosa di diverso anche dall’Immaginazione Attiva di Jung, in cui il soggetto apprende come esplorare autonomamente gli scenari interiori della propria psiche attraverso l’emergere di immagini dall’inconscio. Jung assegnava però queste attività ai suoi pazienti giunti ad un avanzato stadio dell’analisi, e solamente a coloro che fossero stati in possesso di determinate risorse psichiche, in modo da metterli in condizione di procedere autonomamente il lavoro.
      Ritornando all’Esperienza Immaginativa, viene fornito dallo Psicologo uno Stimolo Immaginativo Iniziale, o immagine di partenza, grazie al quale la persona si immergerà, in uno stato di rilassamento, in uno scenario immaginativo il più possibile vissuto con partecipazione emotiva.
      L’emergere delle immagini consente di comprendere lo stato interiore dell’individuo, ma, cosa ancora più importante, la rielaborazione delle immagini a livello simbolico entro lo spazio immaginativo è di per se un processo di tipo terapeutico – trasformativo.
      Le immagini simboliche, alcune a carattere fortemente archetipico, immaginate e rielaborate interiormente, hanno una potente forza di trasformazione, che consente alla persona di tradurre successivamente sul piano di realtà gli effetti della rielaborazione interiore.
      In sostanza, negli Esercizi di Visualizzazione Creativa ci si concentra su un’immagine cercando di vivere le emozioni suscitate.
      Nell’Esperienza Immaginativa si consente alle immagini di affiorare autonomamente nello spazio immaginativo interiore con l’aiuto dello Psicologo che interviene, quando necessario, mediante indicazioni (tecnicamente definite “Spostamenti”). Lo scopo non è quello di sostenere il più possibile un’immagine entro la coscienza, ma al contrario, di lasciar affiorare nello spazio immaginativo le immagini simboliche che il nostro inconscio produce.

  2. Visualizzare significa davvero creare la realtà?

    In diversi ambiti oggi, da quello della formazione aziendale fino alle esperienze di crescita interiore, si fa un gran parlare di immaginazione e dell’uso della visualizzazione come tecnica che “crea la realtà desiderata”.
    Personalmente mi è sempre sembrata un’affermazione piuttosto superficiale e in un certo senso fantasiosa. Credo infatti che non abbia molta importanza immaginare un situazione che si desidera al fine di raggiungerla concretamente. Purtroppo la nostra realtà non cambia poi con così grande facilità grazie al solo uso dell’immaginazione.
    E’ però possibile che in qualche modo l’immaginazione, almeno nei termini di “immaginazione creativa” come se ne parla nelle pagine di questo sito, possa aiutare a progettare e realizzare qualche importante cambiamento psicologico?

    1. Buongiorno Luigi e grazie per la sua richiesta di precisazione, che mi offre l’opportunità di aggiungere qualche ulteriore riflessione a quanto già affermato sull’Immaginazione Creativa in generale e sulla enorme differenza rispetto all’abbandono alla fantasticheria e ad un banale sognare ad occhi aperti.
      Gradirei innanzitutto ricordare che, per coloro che abbiano il desiderio di provare di persona questo tipo di metodiche, in questo sito sono disponibili delle apposite sezioni con esercizi e suggerimenti:

      Esercizi di Psicosintesi
      Esercizi di Visualizzazione Creativa
      Sulla differenza tra l’Immaginazione Creativa e la fantasia è stato scritto un apposito articolo, che mi permetto di suggerire:
      Immaginazione Creativa e Fantasia

      Per quanto riguarda più specificatamente il fatto che “l’immaginazione crea la realtà”, credo lei abbia sintetizzato bene il concetto più importante: non dobbiamo preoccuparci del fatto che l’immaginazione possa o meno creare la realtà in cui siamo immersi. L’immaginazione creativa può essere uno straordinario mezzo per introdurre qualche importante cambiamento psicologico all’interno dei nostri schemi di pensiero abituali, favorendo di conseguenza l’instaurarsi di cambiamenti anche nelle dinamiche (relazionali, familiari, lavorative, ecc.) che determinano la qualità del nostro vissuto quotidiano e, in un certo senso, condizionano il nostro “destino“.
      Per quanto possa sembrare assurda e insensata questa affermazione, non dobbiamo comunque dimenticare che il rapporto tra realtà e coscienza è stato studiato, a partire da un secolo fa, dalle più brillanti menti che hanno creato e sviluppato le sbalorditive teorie della fisica quantistica. Non entreremo qui in questa questione, dato che esiste una apposita sezione sia per le domande che per gli articoli.

      L’immaginazione creativa capace di produrre un cambiamento psicologico deve però caratterizzarsi come processo di pensiero attivo, costruttivo e ben organizzato. Come abbiamo detto, non si tratta infatti di un abbandono ad appaganti fantasie compensatorie. Per produrre un cambiamento interiore è necessario prima di tutto avere un modello ideale di noi stessi o dello stato della realtà che desideriamo raggiungere. Sarà esso, una volta immaginato creativamente e mantenuto nei nostri pensieri, a orientare le nostre emozioni, i nostri pensieri e le nostre azioni fisiche verso quel traguardo ormai chiaro nella nostra realtà immaginativa.

      Per questa ragione ritengo, personalmente, che sia sempre molto più importante immaginare il “come” e non il “cosa”. Immaginare la nostra carriera futura, la nostra futura famiglia e l’automobile tanto agognata ha, infatti, più spesso a che fare con il sogno ad occhi aperti che con una precisa strategia psicologica di miglioramento e sviluppo personale. Immaginare con la massima sincerità di cuore quale persona vorrò essere, quali saranno i miei sentimenti e le mie emozioni future, quali traguardi di realizzazione interiore vorrò raggiungere, quale sarà il mio stato d’animo una volta che mi sarò realizzato creativamente, professionalmente e umanamente, ha senza dubbio molto più valore.

      Se mi focalizzo su una specifica realtà, significa che sto vincolando il mio senso di realizzazione futura a quello specifico evento. Se invece lavoro tutti i giorni a migliorare me stesso nella direzione di come immagino creativamente il mio “stato dell’essere” futuro, potrò raggiungere questa condizione seguendo molte differenti strade. Inoltre, immaginare “come” vorrò essere, piuttosto che le cose che vorrò avere, mi consente di creare nella mia mente una realtà psicologica e un’immagine di me stesso molto più ampia e completa, che contempli aspetti di concretezza materiale, di sentimento e persino di realizzazione spirituale, se quest’ultima fa parte degli interessi personali…

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