Oggi si dibatte animatamente attorno alla questione della casualità o della determinabilità del proprio futuro. In molti guardano al futuro con rassegnazione, caratterizzati da un “locus of control” totalmente esterno. Molti altri non accettano minimamente che esso possa essere in qualche modo “predeterminato” o non controllabile.
In questo sito abbiamo più volte trattato il tema della Volontà, e di come la sua forza e una robusta autocoscienza possano incidere potentemente sulla “scelta” del destino personale. Tratteremo però ora di un tema che potrà apparire del tutto insensato. Ma forse arriveremo a dimostrare che non è solo sul futuro che la nostra mente può avere un effetto straordinario.
Modificare il passato non è un’assurdità
Se il nostro destino ci appare spesso incerto e nebuloso, forse nemmeno il nostro passato può dirsi del tutto certo, stabile e immodificabile. E’ un’affermazione molto meno sorprendente di quanto possa sembrare. Ci si può facilmente rendere conto, infatti, che la realtà che viviamo è fatta sia di eventi oggettivamente concreti (tali almeno appaiono), sia di situazioni la cui natura è invece abbondantemente determinata da interpretazioni totalmente soggettive.
In altri termini, di fronte ad un medesimo evento, due persone diverse possono reagire con pensieri, emozioni e comportamenti del tutto inconciliabili. L’esperienza che verrà consolidata all’interno della loro coscienza sarà pertanto notevolmente differente. Diverso, dopo un certo tempo, sarà pertanto anche il ricordo associato a questa esperienza. Ciò dovrebbe bastare a dimostrare che se da un lato esistono eventi oggettivamente definibili, non è comunque possibile dissociare l’impatto emozionale ad essi attribuito. E questo impatto emozionale si caratterizza ovviamente per la totale soggettività.
“They flutter behind you your possible pasts
Some brightened and crazy some frightened and lost
A warning to anyone still in command
Of their possible future to take care…”Pink Floyd – Your Possible Pasts (The Final Cut)
Modificare i ricordi significa modificare il passato
Ci sarà senz’altro capitato di provare rancore, per un certo periodo di tempo, a seguito del comportamento inappropriato di qualcuno nei nostri confronti. E ci sarà capitato senz’altro anche di renderci conto che a volte basta introdurre un semplice dettaglio aggiuntivo al modo in cui ricordiamo la situazione per spostare sensibilmente il baricentro attorno al quale si distribuiscono le responsabilità personali dell’accaduto.
Questo dettaglio magari non lo avevamo mai notato. O semplicemente ne siamo venuti a conoscenza solamente in un momento successivo. Ed ecco che l’intera situazione viene reinterpretata. Il passato, con le sue certezze e la sua tendenza a cristallizzarsi all’interno della nostra memoria, si assoggetta ad una revisione del suo significato. La nostra memoria dell’evento cambia, anche sensibilmente. E con essa cambia anche “la realtà” depositata nei nostri ricordi sotto forma di “passato”.
Focalizzàti come di norma siamo sulla presunta oggettività di un dato evento, non ci siamo mai probabilmente soffermati a riflettere sul fatto che forse c’è una ragione se ricordiamo le cose in un certo modo. Forse il processo di costruzione dei nostri ricordi risente della nostra personalità, del nostro umore del momento, della nostra personalissima visione della vita, o delle nostre aspettative sulle intenzioni delle altre persone nei nostri confronti.
Basterebbe probabilmente soffermarsi su semplici riflessioni come queste per rendersi conto di quante volte possiamo aver immagazzinato un ricordo che ci ha fatto soffrire solo perché quello era il modo in cui lo abbiamo interpretato. Siamo ora in grado di rivedere la modalità con cui lo abbiamo archiviato? Siamo, pertanto, in grado di modificare quel “passato”?
Come possiamo modificare il passato?
Come accade in molti altri contesti della nostra quotidianità, lo strumento migliore che abbiamo a disposizione è la fiducia nella meraviglia della vita. E’ necessaria una dose notevole di fiducia nelle proprie possibilità e nella bellezza dell’esistenza, per rendersi conto che ciascun istante della nostra vita ha un profondo significato. Tutto ciò che ci accade, tutto ciò che ha un impatto sulle nostre emozioni e sui nostri pensieri, contribuisce a fare di noi ciò che siamo. In questo modo ci viene offerta la possibilità di scegliere di essere qualcosa di diverso rispetto alle mere conseguenze di ciò che ci accade.
La fiducia nella vita comporta la capacità di rendersi conto che tutto ciò che ci accade ha, in un certo senso, una natura teleologica. Quando una persona si rende conto di aver attraversato giorni molto difficili nel corso della sua esistenza sa, nel profondo del suo cuore, che ciascuno di quei giorni è un tassello fondamentale di quel meraviglioso mosaico che oggi costituisce la sua Essenza. Sa che gli eventi della sua vita, anche i più difficili, sono come tratti di pennello in cui ciascuno impreziosisce il dipinto solamente se osservati nel loro insieme. Presi singolarmente, la loro importanza è relativa.
E’ senza dubbio possibile che il nostro passato si sia svolto in un certo modo semplicemente in virtù della natura del caso, o degli effetti dell’ambiente in cui siamo vissuti. Potrebbe banalmente essere stato il concatenarsi di una serie di eventi fortuiti a creare la realtà del nostro passato.
Il buon senso e il ricorso alla nostra capacità intellettiva più equilibrata ci possono aiutare però ad osservare anche qualche curiosa analogia, qualche schema ricorrente o qualche segnale dello svelarsi di una realtà interiore che si è progressivamente fatta spazio nella nostra vita. Prestando la massima attenzione a non lasciarci sedurre da tanto appaganti quanto illusorie connessioni, potremmo notare che forse un sottile filo conduttore connette il nostro passato alla nostra realtà presente. Non tanto in termini di eventi concreti, quanto piuttosto di sviluppo della consapevolezza interiore.
Non permettere al tuo passato
di invadere il presente,
distruggendo il tuo futuro
(Anonimo)
Modificare il passato grazie alla consapevolezza
Modificare il passato, in questo senso, non significa forzarlo in qualche schema interpretativo illusorio utile al mantenimento del nostro equilibrio emozionale. Quando in cuor nostro siamo consapevoli che l’accettazione degli eventi del nostro passato, da quelli più gioiosi a quelli più drammatici, è la chiave per trasformarne il ricordo, siamo forse sulla strada giusta per costruire quella personale narrazione che si svela e rivela progressivamente nel tempo per condurci alla pienezza del nostro Essere.
Nelle pagine di questo sito, abbiamo già insistito sul fatto che “diventare adulti comporta la perdita del privilegio di poter incolpare gli altri per ciò che ci succede“. Senza dubbio quando eravamo più piccoli, o più ingenui, o più impreparati o semplicemente meno disposti a cercare la bellezza della vita in tutte le sue condizioni, abbiamo sofferto gli effetti di qualche ingiustizia, di qualche cattiveria o di qualche avversità. Tali almeno ci sono sembrate determinate circostanze del nostro passato.
Alla luce della consapevolezza del momento presente potrebbero però non apparirci necessariamente più sotto questa forma. Quando apprendiamo ad osservare la nostra vita come il progressivo schiudersi di un bocciolo che fin dal suo primo apparire contiene già tutta la bellezza del fiore, allora siamo in grado anche di reinterpretare gli eventi del nostro passato alla luce di ciò che siamo, o che siamo “destinati” a diventare. E così il nostro passato, di fatto, si modifica, assumendo un ruolo diverso e più funzionale al nostro essere nel presente.
Il perdono come potente strumento psicologico di cambiamento
A volte, anche nella piena consapevolezza dell’inevitabilità degli eventi del nostro passato quale funzione degli scopi del presente, può diventare difficile superare determinate emozioni “negative” suscitate in noi dalle circostanze. Ed è proprio in momenti come questi che la straordinaria forza psicologica del perdono può venire in nostro soccorso per modificare il passato.
Perdonare non significa annullare gli accadimenti del passato. Non significa “dimenticare” e procedere come se nulla fosse. Perdonare significa semplicemente rendersi conto di meritare la pace.