Spesso il lavoro dello psicologo viene definito come “una cura attraverso la parola“. Ci sono parole che curano, ma ci sono anche immagini che possono fare altrettanto. E questo è il motivo per cui prediligo l’utilizzo dell’Esperienza Immaginativa nel mio lavoro di psicologo. In entrambi i casi, ciò che cura è però un elemento in grado di trascendere entrambi gli aspetti.
L’elemento che cura non è la parola in sé. E’ facile rendersene conto riflettendo semplicemente sul fatto che anche la poesia non è banalmente una sequenza di parole. “Il tutto non è la somma delle parti”, è una verità che vale in ogni ambito dell’esperienza umana.
La cura non è nelle parole o nelle immagini. La cura emerge dalle parole, così come emerge dalle immagini. Parole e immagini curano grazie al potere della relazione; curano grazie all’amore che una persona impara a provare verso sé stessa nel corso del suo personale percorso psicologico.
Vi è un elemento, nelle parole e nelle immagini, che trascende il significato e la natura che le definisce. Parole e immagini sono un veicolo per l’espressione di emozioni, pensieri, stati d’animo, intenzioni, speranze. Sono l’ostrica che contiene la perla di quel potere che grazie alla relazione tra psicologo e paziente è fonte di cambiamento.
La cura, o cambiamento psicologico, è dunque l’esito dell’impegno da parte di entrambi a lasciarsi pervadere da quella sfera di “contenuti” che si condensano nelle parole e nelle immagini che colmano lo spazio tra psicologo e paziente…