Piero Ferrucci è un noto psicoterapeuta che ha avuto il privilegio di poter ricevere la sua prima formazione psicologica direttamente da Roberto Assagioli, il fondatore della Psicosintesi. Tra i testi da lui scritti, “La Forza della Gentilezza” è molto probabilmente quello che più ho apprezzato.
L’introduzione è stata scritta nientemeno che dal Dalai Lama, che porta da decenni in tutto il mondo il messaggio della forza della gentilezza amorevole, uno dei cardini del Buddhismo di cui egli è il massimo rappresentante. Ecco alcuni spunti dalle parole del Dalai Lama, che ci aiutano a comprendere la forza di questo testo.
“Questo libro parla al mio cuore […]. Ciò che apprezzo in modo particolare nel suo pensiero è che egli presenta la gentilezza come l’origine, la fonte da cui fluiscono tante qualità positive come la sincerità, il perdono, la pazienza e la generosità […]. La gentilezza e la compassione sono elementi essenziali che danno un senso alla nostra vita.
Costituiscono una sorgente duratura di gioia e felicità. Sono il fondamento di un cuore generoso, il cuore di chi agisce per il desiderio di aiutare gli altri […]. E’ straordinariamente importante che noi cerchiamo di fare qualcosa di buono con la nostra vita. Noi non siamo nati per fare del male o danneggiare gli altri.
Perchè la nostra vita abbia valore, come Piero Ferrucci mostra ampiamente in queste pagine, e io gli sono grato per averlo espresso così bene, dobbiamo coltivare e nutrire le qualità umane fondamentali come il calore, la gentilezza e la compassione. Se riusciremo a farlo, le nostre vite acquisteranno senso e saranno più felici e serene, e avremo dato un contributo positivo al mondo intorno a noi”.
Ci si potrà chiedere perchè un testo come questo sia stato inserito assieme ad altri testi di Psicologia. Esso è senza dubbio uno strumento utile a chiunque, indipendentemente dall’ambito in cui lo si desideri collocare. Ma i contenuti di questo sito insistono abbondantemente sulla necessità di considerare la Psicologia come un mezzo per la ricerca di un profondo significato della vita e della natura umana. I sentimenti di gentilezza, amore e compassione di cui si parla in questo testo sono la promessa di un’umanità migliore. Un’umanità che, a dispetto di alcune gravi situazioni mondiali che ancora persistono, è destinata ad una meta gloriosa. E la Psicologia, per come qui è definita, ha l’importante ruolo di offrire all’uomo quegli strumenti per poter operare in se stesso quel cambiamento che vorrebbe vedere nel mondo, per usare le parole di Gandhi.
Il valore aggiunto di questo libro, a mio avviso, è quello di insistere sul fatto che la gentilezza è una forza, non un limite. Anche in una società narcisista come la nostra. Di fronte ad un sincero moto del cuore, le persone tendono a rispondere offrendo a loro volta il meglio di loro stesse, poiché tale è la nostra natura umana.
Le tematiche trattate nei vari capitoli riguardano ambiti molto importanti della nostra vita. La prima è la sincerità, che non è per nulla in antitesi con la gentilezza autentica. Segue poi il perdono, che aiuta dimenticare il passato e ad essere radicati nel presente. Di grande importanza anche la tematica dell’empatia, di cui abbiamo già parlato in questo sito, e che costituisce la base della compassione. Trattando poi il tema dell’attenzione, Ferrucci richiama un argomento piuttosto comune oggi, soprattutto negli ambiti dove si pratica la Mindfulness. Essere realmente presenti all’altra persona, con attenzione piena e interesse sincero, è una forma perfetta di gentilezza: “l’attenzione è il tramite attraverso cui fluisce la gentilezza. Niente attenzione, niente gentilezza“.
Altri argomenti del testo indicati come aspetti della vita umana in grado di esprimere la forza della gentilezza sono ad esempio l’umiltà, la pazienza, la generosità, il rispetto. Tra gli ultimi, ma non certamente per importanza, viene trattato il tema della gratitudine, che oltre a predisporre il nostro animo alla gentilezza è una delle vie più semplici verso la felicità.
Per concludere, nel testo è riportato un “antico scritto buddhista” in cui sono elencati undici benefici della gentilezza. Dal momento che possono essere considerati senza dubbio una preziosa sintesi di questo testo, li trascriviamo integralmente. Forse i punti 7 e 11 potranno sembrare indimostrabili, ma si tratta pur sempre di un antico testo religioso. La lettura, in questi casi, deve assere più simbolica che letterale. Nella sua totalità, questo messaggio, rende comunque perfettamente l’idea di come la forza della gentilezza, in determinate culture, sia sempre stata riconosciuta ed insegnata.
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