I Sei Pilastri dell’Autostima è un testo estremamente interessante scritto nel 1994 dallo Psicologo Nathaniel Branden, che fin dagli anni Settanta insistette sul ruolo dell’Autostima nella generazione di un autentico Benessere Psicologico personale.
Branden definì l’Autostima come “la disposizione che permette di essere in grado di far fronte alle sfide fondamentali della vita e di essere degni di felicità“. Dal suo punto di vista, nonostante l’indiscutibile importanza del ruolo delle persone appartenenti al proprio ambiente di sviluppo (come genitori, insegnanti, ecc.) nel sostenere la propria autostima, il consolidamento di determinati atteggiamenti interiori avrebbe un’importanza altrettanto determinante.
In altri termini, l’Autostima non poggerebbe esclusivamente sull’effetto dell’apprezzamento e incoraggiamento altrui nei nostri confronti. Un sano atteggiamento di stima di sé stessi si genera in maniera altrettanto efficace anche dal mantenimento di uno stato mentale consapevole, appropriato e finalizzato. E questo “stato mentale”, cosa della massima importanza, può (e deve) essere appreso, mantenuto e potenziato.
Ed è proprio per sviluppare questo atteggiamento di Benessere Psicologico che sono stati formulati “i Sei Pilastri dell’Autostima“, quali principi universali di immediata applicabilità e di grande valore “auto-terapeutico”. Una concreta autostima aiuta in tutti i campi della vita umana, sia per produrre risultati vincenti, sia per accettare con serenità e oggettiva fiducia anche i momenti più difficili.
“Non c’è ostacolo più grande alla felicità sentimentale della paura di non essere degni d’amore e di essere predestinati a soffrire.”
Ecco di seguito una estrema sintesi di questi sei preziosi spunti di riflessione sulla stima di sé stessi. Alla base di essi deve comunque svilupparsi la consapevolezza di “meritare” positività e felicità, al fine di sviluppare un atteggiamento di adeguatezza verso qualsiasi compito, responsabilità o sfida che la vita vorrà porre sulla nostra strada.
“La vera autostima è quella che proviamo per noi stessi quando qualcosa va storto.”
Ecco i Sei Pilastri dell’Autostima …
- Vivere consapevolmente: la sana abitudine di prestare attenzione a ciò che si sta facendo, mentre lo si sta facendo. In altri termini, la consapevolezza di vivere il momento presente;
- Auto-accettazione: la capacità di credere fermamente nei propri pensieri, emozioni e comportamenti, di saperli rispettare e di essere fondamentalmente “per” se stessi;
- Auto-responsabilità: sapersi assumere la responsabilità delle proprie azioni, accettando la consapevolezza di essere la causa sia del nostro successo, che di eventuali effetti non desiderati. In altri termini, come abbiamo già più volte ripetuto in questo sito, rinunciare al privilegio di poter incolpare gli altri per ciò che ci accade;
- Auto-assertività: la pratica di trattare i propri bisogni e interessi con rispetto e di esprimerli in modo appropriato;
- Vivere volitivamente: la pratica di sapersi autodisciplinare. In altri termini, l’abilità di formulare obiettivi chiari, sapendo stabilire le mosse più opportune e i piani più efficaci per poterli raggiungere;
- Integrità personale: in un certo senso è la coerenza con sé stessi, che si dimostra attraverso la capacità di mantenere un allineamento tra le proprie convinzioni e i comportamenti che mettiamo in atto.
Nel testo sono contenuti anche alcuni esercizi pratici per il miglioramento della fiducia in sé stessi. Questi sei punti possono però tranquillamente essere utilizzati come semplice check list, per verificare il modo in cui questo atteggiamento sta crescendo in noi.
“Per quanto possa sembrare paradossale, quello che a molti di noi manca è il coraggio di tollerare la felicità senza autosabotarsi.”
Si tratta di un testo assolutamente consigliato sia come punto di riferimento per una sincera analisi sullo stato della propria autostima personale, sia come guida e manuale pratico per chi si occupa di accompagnare gli altri verso lo sviluppo di quel sano atteggiamento di auto-apprezzamento, stima e sicurezza di sé di cui sembriamo tanto bisognosi.
2 commenti su “I Sei Pilastri dell’Autostima”
Buongiorno Diego, premetto che posso solamente darle il mio parere su come comprendo io l’esercizio. Le indicazioni e le intenzioni dell’autore sembrano però sufficientemente chiare.
Direi innanzitutto che se ha creato un modello con la prima parte delle frasi, può ovviamente limitarsi semplicemente ad utilizzarlo di giorno in giorno per completare solamente la parte che va aggiunta. Dovrebbe esserle molto più agevole in questo caso completare entro 10 minuti. Tenga presente che questo termine viene proposto dall’autore semplicemente per fare in modo che le risposte siano il più possibile spontanee. Tempi più lunghi coinciderebbero, molto probabilmente, con risposte eccessivamente elaborate.
Per quanto riguarda la sua seconda domanda, relativa alla quinta frase, credo proprio di comprendere che sia possibile inserire ogni volta un problema o un aspetto diverso. Ripetere sempre il medesimo sarebbe poco creativo. Sarebbe un banale esercizio di ripetizione e non lascerebbe spazio alla riflessione.
Come ripeto, questa è la mia interpretazione delle parole dell’autore. Spero comunque le possa essere d’aiuto.
Salve!
Ti scrivo per comprendere meglio come eseguire gli esercizi delle frasi da completare, pratica principale del libro di Branden…
Innanzitutto, per comodità, ho ricopiato il primo modulo in una pagina Word, che se volete posso condividere.
Iniziando l’esercizio, però, mi sono sorti dei dubbi:
1. Le frasi incomplete vanno sempre ricopiate tutte, oppure basta ricopiarle una volta e poi scriverci sotto i vari finali?
Perché ho notato che, siccome bisognerebbe eseguire gli esercizi entro 10 minuti, ricopiandole tutte, poi, non ci si sta dentro con i tempi. Quindi il libro, su questo punto, sembrerebbe contraddirsi.
2. La quinta frase del mattino del primo modulo, consente di inserire, a piacere, una propria problematica.
Questa deve rimanere sempre la stessa per tutte e due le prime settimane o può cambiare?
Grazie!