Non è raro che le persone si rivolgano allo psicologo perchè si trovano in una fase delicata della loro vita, in cui è necessario prendere una decisione importante. Uno degli aspetti per i quali mi sento più fortunato nella mia professione è il fatto che ho praticamente sempre a che fare con persone con un livello culturale molto elevato, con le quali ho la possibilità di affrontare le questioni a loro care da prospettive caratterizzate da particolare profondità, saggezza e creatività.
Anche le persone più sagge e dotate di ottime risorse psicologiche possono però trovarsi in difficoltà nel momento in cui sono chiamate a prendere una decisione complessa, in modo particolare quando essa cambierà radicalmente e inevitabilmente il corso della propria vita.
Spesso si tratta di decisioni legate alla sfera sentimentale. Altre volte si tratta di questioni legate alla necessità di trovare un equilibrio tra lo sviluppo della propria carriera, la qualità della vita personale e il tempo da dedicare alla famiglia.
Non mancano però persone che si trovano nella necessità di dover prendere una decisione su tematiche che hanno a che fare con il dono più grande di cui disponiamo: la vita stessa. Si pensi ad esempio alla difficile situazione in cui si potrebbe trovare una donna chiamata a sciogliere le incertezze rispetto al portare a termine una gravidanza non pianificata.
L’importanza del tempo nel prendere una decisione
Uno degli aspetti più importanti è legato al fattore tempo. “Devo decidere rapidamente”, spesso sento affermare. Quando si desidera prendere una decisione consapevolmente, il fattore tempo può essere avvertito come “nemico”. Ma per poter decidere consapevolmente è necessario raggiungere uno stato ottimale di chiarezza interiore.
Spesso, nel corso dei colloqui con persone chiamate a prendere una decisione difficile, ci rendiamo conto della necessità di dover individuare un giusto compromesso tra il bisogno di uscire dall’indecisione al più presto possibile e l’importanza di offrire alle componenti più mature di sé e alle aree più luminose del proprio inconscio superiore la possibilità di produrre l’indicazione più opportuna.
Decidere istintivamente?
Jung affermava che “le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza“. E’ forse però opportuno chiarire come dovrebbe essere intesa questa affermazione nell’ottica di una piena padronanza sulle proprie scelte e sulle relative conseguenze.
Seguire l’istinto (o le emozioni) nella maggior parte dei casi significa lasciarsi pericolosamente condurre da essi verso la via più breve che promette la realizzazione di qualche forma di appagamento. Il processo decisionale può dunque essere guidato da elementi tutt’altro che coscienti, che nascono da sensi di colpa, o da condizionamenti ricevuti, o da qualche forma di illusione. Ma in tutti questi casi non siamo padroni delle nostre scelte.
E’ dunque di fondamentale importanza avere la capacità di connettersi con l’unica fonte “istintiva” affidabile di cui possiamo disporre. Spesso, nelle pagine di questo sito, mi sono riferito a questo aspetto con il termine “Cuore”. Cuore ed emozioni tendono ad essere considerati sinonimi oggi, ma sono due aspetti ben distinti.
Decidere sulla base di ciò che emerge dal Cuore significa prendere una decisione con la saggezza di chi sa decentrarsi dalla situazione e valutarla nell’ottica di chi ne sa vedere non solo gli effetti più profondi in termini di impatto sulla propria vita, ma che sa prevedere anche quanto tutto questo potrà o meno renderla una persona migliore. Per la persona dotata della saggezza del Cuore, alla fine è solamente quest’ultimo aspetto ad avere autentica importanza.
Poter agire in tal modo, poter prendere una decisione sulla base dei suggerimenti del proprio cuore, implica innanzitutto la capacità di poterne udire la voce. In altri termini, comporta l’aver sgomberato il campo da tutto ciò che ne confonde il messaggio, e che di solito conduce a prendere in considerazione aspetti emotivi irrisolti o semplicemente, come già accennato, la via più breve per soddisfare una qualche forma di desiderio.
Oggi chiunque è pronto a darci il “giusto consiglio” di ascoltare il nostro cuore. Ma per evitare che questo si riduca ad una banalissima “frase fatta” dobbiamo accertarci di essere in quella condizione di libertà emozionale per poter permettere che ciò accada davvero. Altrimenti a prendere parola sarà una tra la miriade di voci interferenti e fuorvianti che le nostre emozioni scatenano in continuazione.
Prendere una decisione sbagliata
Ogni decisione che prendiamo, quando non è frutto di un’ostinata negazione delle evidenze contrarie, è di fatto l’esito della più accurata valutazione che possiamo fare considerando gli elementi di cui disponiamo in un dato momento.
E ciò è facilmente dimostrabile dal fatto che, se ci ritrovassimo esattamente allo stesso punto del tempo, in possesso delle medesime informazioni e con la consapevolezza di allora, molto probabilmente la decisione sarebbe la medesima.
Nel momento in cui ci troviamo a dover prendere una decisione non sappiamo se i fatti ci daranno poi ragione, o se realizzeremo davvero i nostri scopi. A volte non sappiamo nemmeno quali sono i nostri veri scopi, le nostre autentiche intenzioni.
L’unica cosa che ho notato possa fare la differenza in alcune persone è il fatto di assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Nel momento in cui una persona sceglie consapevolmente e responsabilmente, senza attribuire colpe o tentativi di condizionamento ad altre persone, riesce ad affrontare con coraggio anche i rischi che la scelta si riveli sbagliata.
Dopo aver fatto chiarezza in noi stessi ed essere riusciti a far fluire in noi una nuova consapevolezza sulla nostra autenticità personale siamo in grado di prendere le nostre decisioni con libertà e coraggio. Sentirsi responsabili delle proprie scelte libera non solo dalla preoccupazione delle conseguenze, ma anche dal timore di rimorsi o rimpianti, che tendono a non mancare mai di fronte alle scelte difficili.
Ciò che viene deciso consapevolmente e responsabilmente ha il sapore di una conquista, indipendentemente da quale ne sarà l’effettivo esito nel corso del tempo. Ciò di cui abbiamo più paura a volte non è delle conseguenze delle nostre decisioni, ma dell’inaspettata libertà di scelta, con la quale non sempre ci sentiamo pronti ad avere a che fare. Quando siamo disposti ad assumere questa responsabilità, tutto diventa semplicemente esperienza di vita, anche il dover prendere una decisione importante.