Questo titolo apparirà senza dubbio paradossale, ma personalmente ritengo esistano ragioni sufficientemente evidenti per poter affermare che la consapevolezza ha un suo prezzo da pagare, mentre, almeno da un certo punto di vista, l’ignoranza rispetto alla reale natura di una data situazione potrebbe addirittura offrire dei vantaggi.
L’ignoranza è un dono
Per ragioni di semplicità, proviamo ad introdurre per primo il ragionamento sull’ignoranza. Nessuno probabilmente vorrebbe essere considerato ignorante o sentirsi tale. E ben pochi sono coloro che sarebbero disposti ad ammettere di esserlo. Ma probabilmente ancora meno sono coloro che si rendono conto di quanto l’ignoranza li salvi da molte situazioni che potrebbero generare sofferenza.
Detto in altri termini, i problemi esisterebbero solamente in una mente capace di esserne consapevole. I problemi, almeno quelli aventi natura psicologica, non esistono di per sé, non hanno una natura oggettiva. Ci sono persone che convivono con situazioni strazianti riuscendo a mantenere un sufficiente equilibrio psicologico, ed altre che sviluppano gravi segni di disagio psichico di fronte a situazioni esistenziali tutto sommato comuni e gestibili.
Se una persona manca di profondità interiore o non ha capacità di riflettere su sé stessa e sulle conseguenze delle proprie azioni e difetta del tutto di quella fondamentale saggezza che solitamente si matura col tempo, senza dubbio la vita le apparirà più “semplice”. Per rendersene conto è sufficiente notare quante volte abbiamo pensato “beata/o lei/lui, che non si rende conto dei problemi”, o a quante persone nel corso della nostra vita ci hanno confidato di pensare questo in relazione ad altri con cui hanno qualche tipo di rapporto.
Il problema è dunque la consapevolezza. Quando manca, l’ignoranza può offrire il suo “dono” in termini di assenza della capacità di preoccuparsi o di sentirsi responsabili. E di conseguenza non emerge nemmeno la necessità di impegnarsi a risolvere i problemi o di impiegare consapevolmente la propria volontà.
Il prezzo della consapevolezza
La capacità di rendersi conto dei problemi è dunque un potenziale e paradossalmente elemento di preoccupazione, angoscia, dolore o disagio di vario tipo. Personalmente trovo che la frase “la conoscenza responsabilizza” riassuma molto efficacemente questo concetto. E questo è forse un aspetto su cui non si riflette mai abbastanza.
Forse possiamo essere tutti d’accordo se affermiamo che “l’ignoranza è un dono”, ma sul fatto che la conoscenza comporti maggiore responsabilità forse il consenso non sarebbe così unanime.
Considerazioni psicologiche
Non è per nulla insolito che nel mio lavoro quotidiano con le persone emerga con chiarezza questo aspetto. Non sono pochi infatti a rendersi conto del fatto che più aumenta la consapevolezza che possiamo avere di una data situazione, più si riduce la possibilità di accusare il caso o le altre persone per il disagio che stiamo sopportando.
Ciò che più mi incuriosisce in situazioni come queste è che quasi sempre le persone, alla domanda “preferiresti il dono dell’ignoranza?” rispondono “no”. La consapevolezza comporta il prezzo di una maggiore probabilità di sofferenza e di responsabilizzazione personale, ma generalmente viene sempre preferita all’eventualità di vivere beatamente nell’ignoranza dell’autentica natura della nostra realtà.
Forse davvero uno dei traguardi più importanti della nostra vita è quello di espandere la nostra consapevolezza, anche se ciò comporta un maggior rischio di soffrire. Anche la consapevolezza porta però con sé un dono. Essere più consapevoli di sé, del senso del proprio essere al mondo e del fine della propria esistenza è per molti un dono che non ha prezzo, o meglio, che vale qualsiasi prezzo.