Ognuno di noi anela a vivere con pienezza la propria esistenza. Talvolta però, lungo il proprio percorso di vita, questo proposito rischia di essere oscurato dall’emergere di ansie e paure… E’ con parole molto simili a queste che inizia un interessante articolo dello psicologo Todd E. Pressman, dal titolo “Transforming Your Core Fears to Find Your Mighty Purpose” riportato in questi giorni su Psychology Today. L’articolo tratta proprio dell’importanza di uscire dai propri schemi di ansie e paure, trasformandole nel proprio scopo esistenziale più importante.
La mancanza di scopo è un tema centrale per chi soffre di ansia e angoscia esistenziale
Secondo l’autore, sarebbe proprio la presenza nella nostra vita di uno scopo esistenziale forte e autentico a costituire un fattore di opposizione a quella forma di ansia esistenziale così diffusa nella nostra società moderna.
Il potere di uno scopo esistenziale
Essere guidati da uno scopo, afferma Pressman, è una potente medicina contro l’angoscia esistenziale. Questo scopo ravviva il nostro desiderio e ci rende maggiormente consapevoli del nostro potenziale. La nostra anima, gravata dai fardelli e dalla responsabilità della vita, anela a livelli di significato più elevati. Desideriamo una maggiore connessione con gli altri e di poter dare spazio e manifestazione al nostro Sé più autentico.
L’ansia può essere controbilanciata e persino superata quando si ha uno scopo che spinge verso la realizzazione
Secondo l’autore, le cinque paure fondamentali in grado di produrre le più importanti fonti di insoddisfazione nell’esperienza umana sono:
- La perdita di amore (paura dell’abbandono)
- La perdita dell’identità
- La perdita di significato
- La perdita di scopo
- La paura della morte
La nostra visione del mondo sarebbe dunque inevitabilmente condizionata dalla particolare esperienza che abbiamo di queste paure. Risolverle ci aiuterebbe ad intraprendere un cammino di ritorno alla totalità e ad uno stato di maggiore realizzazione personale. Come procedere? I cinque passi per questo tipo di realizzazione, secondo Pressman, sarebbero i seguenti:
- Donare e ricevere amore liberamente
- (Ri)scoprire la propria più autentica identità
- Trovare un significato profondo e duraturo
- Trovare un elevato scopo esistenziale
- Raggiungere una serena accettazione dell’inevitabilità della morte, al fine di vivere più pienamente il momento presente
Il nostro Sé più autentico anela alla realizzazione, più di ogni altra cosa. Non dovremmo semplicemente accontentarci, o tirare avanti. Dovremmo impegnarci ad incamminarci lungo quella via che porta a risolvere queste cinque fondamentali paure. Quando questo scopo si fa strada nella nostra vita, afferma l’autore, possiamo iniziare a cavalcare le onde del cambiamento, piuttosto che venirne travolti.
Decostruire le paure fondamentali
Le cinque paure fondamentali avrebbero un effetto in qualche modo ipnotico. Sono in grado di ancorarci a qualche scenario futuro immaginativo di tipo catastrofico. Per poter sperimentare un autentico appagamento e realizzare i nostri scopi più profondi dovremmo quindi prima di tutto decostruire la fonte di ciò che ci fa sentire inappagati, a partire da una genuina comprensione di ciò che ci condiziona.
Decostruire le cinque paure fondamentali che condizionano i nostri sistemi di credenze può aprire la strada verso la ricerca di uno scopo
Se riusciamo a farlo davvero, afferma Pressman, siamo sulla buona strada per una scoperta davvero notevole. Ognuno di noi avrebbe un sistema di credenze basato sulle proprie paure, in grado di distorcere la comprensione del mondo e persino di noi stessi. Senso di colpa, rabbia, gelosia, vergogna, ecc. Sono tutte manifestazioni che velano la nostra più profonda autenticità.
Abbiamo dunque la possibilità di mettere le mani su queste paure, decostruendole efficacemente, giungendo a renderci conto di che cosa abbia in realtà determinato la nostra vita prima che decidessimo di assumerne davvero il comando.