Psicosintesi Transpersonale – Visualizzazione dell’Ascesa

Psicosintesi Transpersonale - Visualizzazione dell’Ascesa
Psicosintesi Transpersonale – Visualizzazione dell’Ascesa
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L’esercizio di Visualizzazione dell’Ascesa fa parte del gruppo di tecniche finalizzate alla realizzazione della “Psicosintesi Transpersonale”. L’Io si apre infatti alla dimensione transpersonale mediante tematiche simboliche come quelle dell’Ascesa, aiutando la coscienza ad espandersi e a far affiorare sentimenti di elevazione ed aspirazione.

Esercizi come questi vanno oltre la finalità strettamente psicologica, per collocarsi tra quelle metodiche utili ad una continua crescita ed integrazione interiore, fino alla realizzazione del Sé transpersonale. Secondo Roberto Assagioli, la Psicosintesi Transpersonale andrebbe ricercata dopo aver consolidato le basi di una buona Psicosintesi Personale e Interpersonale. Anche nell’ambito della ricerca interiore, infatti, non è mai saggio precorrere i tempi.

Ecco l’esercizio di Visualizzazione dell’Ascesa.

L’esercizio di Visualizzazione dell’Ascesa

Immaginiamo di essere in una valle alpina e di vedere davanti a noi un’alta montagna con la cima coperta di neve.
Ci sentiamo spinti a salire su di essa;
decidiamo di farlo e ci avviamo.
Cominciamo con il percorrere una comoda strada mulattiera che sale dolcemente in un bosco di pini.
Si sale spediti, si sente sotto i piedi il terreno soffice coperto dagli aghi caduti dai pini.
Continuiamo a salire, la strada si fa più ripida, si restringe, poi diventa un sentiero.
I pini si diradano e si arriva a dei prati.
Saliamo lungo il sentiero sui prati;
cominciano ad apparire dei sassi.
A poco a poco l’erba scompare, il sentiero finisce e ci troviamo davanti alla roccia.
Qui, se non l’abbiamo fatto prima, “prendiamo fiato” e ci rifocilliamo;
poi procediamo alla scalata della roccia.
Ora cominciano le difficoltà: bisogna servirsi degli appigli presentati dalla roccia, badare bene dove mettere i piedi e scegliere i punti più accessibili.
Però lo facciamo con gioia;
sentiamo che in noi si sprigionano delle energie;
di fronte alla natura e anche al pericolo nuove forze si manifestano.
Troviamo degli spiazzi di neve;
poi la neve copre tutta la roccia, e alla fine arriviamo alla cima della montagna.
L’aria è sottile, corroborante e lo spettacolo davanti e sotto ai nostri occhi è ampio, magnifico e sopra, c’è l’immenso cielo azzurro e il sole risplendente.
Un senso di ammirazione e di gioia ci pervade.
Abbiamo cominciato a salire molto presto la mattina e ora volgendo lo sguardo agli alberi in fondo alla valle pensiamo con “gentil pietà” (per dirla con il Carducci), a coloro che, dopo aver ballato tutta la notte, se ne stanno torpidi e sonnolenti nei loro letti, non avendo voluto o potuto partecipare alle liete fatiche dell’ascesa.
[…] Vi è, fra questo esercizio di ascesa e il corrispondente esercizio di ascesa interna, un’analogia sostanziale: anche il nostro Io, il nostro “centro di coscienza”, può salire percorrendo i vari livelli e aspetti del mondo interno (fisico, istintuale, emotivo, immaginativo, mentale, intuitivo) fino alla vetta luminosa del Sé.

di Roberto Assagioli – citato in C.Widman, Le Terapie Immaginative

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