Ciò che solitamente conduce una persona a richiedere un sostegno psicologico è la presenza nella propria vita di un generico (o ben preciso) stato di disagio psicologico. Il desiderio più immediato è quello di trovare un sollievo, o la remissione di quei “sintomi” psicologici che turbano la propria vita in quel dato momento.
La persona è ovviamente e giustamente mossa da una “volontà di guarigione“. In altri termini, ciò che sta cercando è la possibilità di “risolvere” il suo problema e ritornare ad esprimersi nella propria vita in maniera gioiosa e libera.
Non sempre però ciò può essere possibile. Vi sono problemi che non si possono risolvere, se con questo termine intendiamo il ripristino della situazione così com’era fino al momento della manifestazione del problema. Si pensi ad esempio alla perdita di una persona cara, ad una malattia cronica o degenerativa, o a qualsiasi altro cambiamento esistenziale irreversibile.
In situazioni come queste, la “volontà di guarigione” da parte del paziente si rivela di fatto irrealizzabile, ponendolo nella condizione di incamminarsi coraggiosamente sulla ben più impegnativa via che conduce alla “volontà di significato“.
Quest’ultima è di fatto una via di trascendenza: le proprie pene personali sono trascese alla luce di nuovi e più elevati significati esistenziali, la cui comparsa all’interno della coscienza soggettiva è la conseguenza di un percorso di elevazione ed arricchimento interiore.
L’uomo è una sintesi dell’infinito e del finito, del temporale e dell’eterno
Søren Kierkegaard
Di quanto fossero straordinari i risultati che possono ottenere le persone in un percorso terapeutico in cui trova spazio anche l’obiettivo dell’innalzamento della coscienza personale, ne era ben consapevole anche Carl G. Jung. Nel testo “Il segreto del fiore d’oro” offre un illuminante riflessione su tale prospettiva di valore:
“… molto spesso ho visto quanto facilmente alcuni individui superavano un problema nel quale altri fallivano completamente. Questo ‘superamento’ […] risultava […] da un innalzamento del livello di coscienza. Quando cioè nell’orizzonte del paziente compariva un qualsiasi interesse più elevato e più ampio, il problema insolubile perdeva tutta la sua urgenza grazie a questo ampliamento delle sue vedute. Non veniva dunque risolto in modo logico, per sé stesso, ma sbiadiva di fronte a un nuovo e più forte orientamento dell’esistenza. Non veniva rimosso e reso inconscio, ma appariva semplicemente sotto un’altra luce, e diventava così realmente diverso.
Ciò che ad un livello inferiore avrebbe dato adito ai conflitti più selvaggi e a paurose tempeste affettive, appariva ora, considerato dal livello più elevato della personalità, come un temporale nella valle visto dall’alto della cima di un monte. Con ciò non si toglie alla bufera nulla della sua realtà, ma non le si sta più dentro, bensì al di sopra”.
“… i problemi più grandi e importanti della vita“, afferma ancora Jung nel medesimo testo, “sono, in fondo, tutti insolubili; e non possono non esserlo, perchè esprimono la necessaria polarità inerente a ogni sistema di autoregolazione. Essi dunque non potranno mai essere risolti, ma soltanto superati”.
Anche quando gli ostacoli sembrano dunque insormontabili, quando le difficoltà o i problemi appaiono angosciosi, abbiamo ancora uno straordinario potere nelle nostre mani. Abbiamo la possibilità di plasmare il nostro destino scegliendo la via che conduce alla “volontà di significato”, rendendo la nostra esistenza un’esperienza di inestimabile valore indipendentemente dai limiti e dalle sofferenze affrontate.
NOTE BIBLIOGRAFICHE
– Toller G., Passerini A., Psicoterapia con la procedura immaginativa, Armando Editore
– Jung C.G., Wilhelm R., Il segreto del fiore d’oro – Un libro di vita cinese, Bollati Boringhieri
1 commento su “Volontà di Guarigione o di Significato?”
Perfetto…lo ho sperimentato su di me…ma esige un’estrema fiducia in sé stesso.. quotidiana e non so’ se queste rinunce un giorno non saranno più viste come tali, visto che sono compensazioni risalenti alla mia prima infanzia. Grazie comunque per avermi dato il giusto confronto scientifico.